Condizionatori d'aria: tutto quello che c'è da sapere

Clima, clima delle mie brame
[ 22/06/2022 ]  

Caldo, freddo e umidità non sono più nemici. Chiunque abbia già installato un condizionatore d’aria nella propria abitazione lo sa bene. Ormai da molti anni questa tecnologia ci aiuta a sopravvivere nelle nostre torride estati e nei lunghi inverni gelidi, regolando la temperatura a nostro piacimento. Ci sono molti tasti da toccare per un argomento così ampio. Analizziamo quelli più importanti.

Partiamo innanzitutto dalla loro definizione, fattore importantissimo per capire cosa stiamo cercando o cosa abbiamo già comprato. Per loro stessa natura, gli elettrodomestici che condizionano l’aria riescono a modificare la temperatura dell’aria stessa. A titolo esemplificativo escludiamo di fatto i ventilatori da questa grande categoria. Togliamo anche i cosiddetti raffrescatori, che altro non sono che grandi ventilatori che emettono vapore acqueo raffrescante. Paradossalmente, questi ultimi riescono a raggiungere lo scopo inverso per il quale sono concepiti: aumentando la concentrazione di umidità nell’aria, molto velocemente la sensazione di calore sale. Insomma, la sensazione di freschezza è momentanea e altamente ingannevole. Un altolà a chiunque cerchi un vero condizionatore (magari portatile) senza il famoso “tubo” da collegare a porte o finestre: non esiste, e mai esisterà. Secondo il principio della termodinamica (“nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”), a un getto d’aria fresca deve corrisponderne uno opposto e caldo che necessariamente deve esser fatto uscire dall’ambiente da condizionare. Esistono sì le macchine senza unità esterna, ma funzionano ugualmente gettando fuori il loro ciclo di aria calda, questa volta tramite un canale che li collega all’aperto. Abbiamo quindi iniziato sfatando alcune “leggende metropolitane” che ciclicamente vengono tirate fuori da tanti clienti, in tutti i negozi, a ogni primo caldo che si affaccia. 

I condizionatori si dividono principalmente in unità fisse e portatili. Le prime vanno necessariamente installate da un professionista certificato (è molto pericoloso farlo da soli perché esiste il forte rischio di causare perdite di gas refrigerante), mentre le seconde possono essere riposte all’interno di un ambiente in modo autonomo, a patto di avere a breve distanza uno sbocco esterno come una finestra o una porta alle quali collegare il tubo dell’aria calda in uscita. L’efficienza dei condizionatori fissi è sicuramente molto più alta, sotto ogni punto di vista: capacità di raffrescare o di scaldare velocemente, consumi, silenziosità (hanno il motore fuori, non dentro casa). 

La prima scelta va fatta necessariamente basandosi sulle dimensioni dell’ambiente da climatizzare. Si ragiona per ambienti (o stanze) e non per i metri quadrati dell’intero appartamento semplicemente perché la temperatura tende a rimanere la stessa all’interno delle mura, difficilmente si sposta all’interno di una casa. Quindi, se vi state chiedendo se ogni stanza necessita del proprio “split”, la risposta è sicuramente sì. Il condizionatore si divide infatti in due unità: motore (da installare all’esterno), e split (il dispositivo dal quale esce fisicamente l’aria), collegati tra loro tramite una tubazione da installare. Attraverso essa passa sia l’aria condizionata che l’acqua di condensa, che va scaricata all’esterno in un apposito contenitore, oppure dove non arreca fastidio o allagamenti. 

La potenza di esecuzione, espressa in KiloWatt, è semplificata con un valore chiamato BTU (British Thermal Unit). Il miglior consiglio che vi possiamo dare è sicuramente quello di far eseguire un sopralluogo dai professionisti installatori per valutare prima dell’acquisto i BTU necessari per condizionare i propri ambienti. Sono molteplici, infatti, i fattori che concorrono a determinare di quanta potenza abbiamo bisogno: dimensione e numero delle finestre presenti, esposizione dell’edificio, presenza di elettrodomestici che sviluppano calore, metri cubi della stanza e numero medio di persone che stazionano all’interno di essa. Sul web trovate numerosi software per il calcolo esatto, ma in linea di massima vengono utilizzati condizionatori da 7000 BTU per stanze di massimo 15 mq, 9000 BTU fino a 25 mq (2,5 Kw), 12000 BTU per stanze fino a 40 mq (3,5 Kw) e 18000 BTU fino a 60 mq (5 Kw). Per potenze maggiori e superfici molto ampie (pensiamo agli uffici open space o a grandi negozi) si ricorre solitamente a impianti industriali e macchine più specifiche. 

Esiste un’altra grande differenza tra i vari condizionatori in commercio, che riguarda questa volta la tipologia di motore adottato. Parliamo di macchine con tecnologia inverter e quelle tradizionali (on-off). Qual è la sostanziale differenza tra le due? Pensiamo di avere un automobile che, invece del pedale (inverter) con il quale dosare la potenza necessaria, possieda solo una leva che va da zero al massimo, senza possibilità di decidere consumi e velocità intermedie. Ebbene la tecnologia inverter, quella che permette di utilizzare il motore in modo intelligente, è quella da preferire in quanto utilizza solo l’effettiva potenza necessaria. E’ la stessa differenza, per altro, nata tra i frigoriferi di vecchio stampo, il cui compressore “attacca e stacca” e quelli inverter di nuova generazione che risultano molto più silenziosi ed efficienti. 

Parliamo ora di funzionalità. Le macchine prodotte negli ultimi anni raggruppano una serie di opzioni inedite rispetto ai condizionatori di una volta, di fatto rendendoli veri e propri elettrodomestici per la cura dell’aria. Innanzitutto un condizionatore riesce ad abbattere l’umidità dell’aria, vero e proprio nemico dell’estate. Questa è una caratteristica ormai di ogni condizionatore, tant’è vero che esiste la specifica funzionalità “deumidificazione” in ogni modello. Quello che non tutti riescono a fare, invece, è il trattamento dell’aria mediante filtrazione e purificazione. Tramite specifici filtri e lampade UV, alcuni modelli possono infatti ripulire letteralmente l’aria da allergeni, virus, batteri e nanoparticelle in sospensione, regalando agli inquilini un ambiente più sano e vivibile. L’inquinamento domestico è infatti uno dei grandi temi degli ultimi anni. La cucina sprigiona tanti elementi nocivi, così come tinteggiature, vernici e altri elementi chimici presenti in tutte le case. Spesso l’aria di casa “interna” è più inquinata di quella esterna. Ecco che, in questo senso, acquistare un condizionatore dotato di una ottima tecnologia di purificazione può essere sicuramente una scelta oculata e saggia.

Un’altra funzione molto importante è quella domotica, ovvero il controllo remoto tramite app dello smartphone. Molti modelli di nuova generazione sono infatti dotati di sistema Wi-Fi che, connettendosi al proprio router di casa, permette il controllo e l’attivazione anche da remoto. Ecco quindi che, per esempio, uscendo dal lavoro possiamo trovare la casa fresca già al nostro ritorno semplicemente facendo partire il condizionatore dal cellulare. Per gli utenti più tecnologici e smaliziati si tratta di funzioni molto interessanti e all’avanguardia. Altre opzioni abbastanza comuni sono quelle del timer di accensione/spegnimento, la ventilazione, l’oscillazione e la funzionalità “turbo” per raggiungere in poco tempo la temperatura impostata. 

Un fattore molto importante è quello della manutenzione. Ogni condizionatore è dotato infatti di un proprio filtro che, almeno una volta ogni due anni, va smontato e ripulito. Alcuni modelli hanno uno specifico sensore che effettua l’autodiagnosi e ricorda all’utente quando è il momento di eseguire questa operazione. Altri ancora, riguardo alla propria pulizia e sicurezza, sono dotati di funzione “autoclean” che riesce a eliminare in modo autonomo i residui di condensa all’interno delle tubazioni, così da ridurre al minimo il rischio di proliferazione batterica e la nascita di muffe dannose per la salute. Nei modelli più avanzati esiste anche un’opzione di riavvio automatico che, in caso di mancanza di elettricità, alla riaccensione ripristina tutte le impostazioni di personalizzazione scelte in precedenza. Nei modelli smart esiste anche la possibilità di utilizzare il condizionatore con i controlli vocali, oltre a far gestire all’intelligenza artificiale consumi e programmazione in base alle nostre abitudini. Ultimo, ma non per importanza, il rilevatore di perdite. Ricordiamo che quest’ultime sono altamente dannose per la salute e per l’ambiente (il gas utilizzato è anche molto infiammabile): consigliamo quindi di far eseguire un check prima dell’iniziale accensione post-installazione. 

Negli ultimi anni c’è stata una grande corsa all’acquisto di condizionatori domestici. E grazie a forti incentivi fiscali governativi i consumatori hanno pure risparmiato non pochi soldi. Tutti i bonus sono attualmente utilizzabili, partendo dal canonico Ristrutturazione al 50% con sconto in fattura (o detrazione dalla dichiarazione dei redditi in 10 rate annuali), ottenibile anche senza bisogno di presentare la famosa documentazione di inizio lavori in caso di manutenzione straordinaria. Il bonus ristrutturazioni è stato prorogato a tutto il 2024 e l’importo massimo è di 96.000 euro. In caso di diminuzione di due classi energetiche dell’appartamento nel quale dobbiamo installare dei condizionatori, inoltre, è possibile utilizzare l’Ecobonus al 65%, per esempio sostituendo il vecchio impianto di riscaldamento con una pompa di calore più efficiente e moderna. Risulta anche percorribile la via del famoso 110% nel caso il cambio del sistema di condizionamento venga effettuato come intervento trainato da altri lavori (per esempio, il cappotto di casa o l’installazione del fotovoltaico). 


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