Frigorifero, perché va sostituito prima di essere costretti a farlo

In cucina ci penso io
[ 16/02/2019 ]  

Uno studio americano condotto nel 2010 fa luce su come venga sprecato il cibo a livello domestico: una famiglia media di quattro persone getta nell'immondizia circa il 25% degli alimenti che compra. Le cause principali sono la cattiva conservazione di frutta e verdura, gli errori nella conservazione nel frigo (ad esempio, non chiudere le confezioni negli apparecchi no-frost) ed altri errori probabilmente evitabili. La spesa media di questo spreco si aggira tra i 1350 e i 2275 dollari all'anno. Un altro studio, questa volta italiano, rivela invece che un frigorifero correttamente funzionante aiuta a conservare meglio i cibi e può ridurre gli sprechi per deterioramento del 20% rispetto a un elettrodomestico antiquato. Facendo due conti veloci e prendendo in considerazione i dati americani (che potrebbero verosimilmente essere vicini alle nostre abitudini), ecco che il 20% di 2275 dollari risulta essere ben 455 dollari di potenziale risparmio annuo. Ipotizzando che i vari fattori di spreco siano eterogenei e diversi, e volendo abbassare le stime per difetto (dimezzandole), potremmo dire che un frigorifero nuovo o ben funzionante ci potrebbe far risparmiare circa 200 euro all'anno, che moltiplicato la vita media di 15 anni fa ben 3000 euro di potenziali risparmi. Come dicevamo, la vita media di un frigorifero in Italia è di circa 15/20 anni. 

Questo significa che nelle nostre case sono ancora in funzione, per la maggior parte, frigoriferi comprati agli albori del nuovo millennio. Quello che comunemente si pensa è che la sostituzione con un modello nuovo vada fatta necessariamente quando quello che abbiamo in cucina si rompe o non funziona proprio più. Consideriamo anche, tra i fattori anti-economici insiti nel possedere un vecchio modello, c’è sicuramente il consumo energetico. Se è vero da un lato che le differenze, oggi, tra un frigo in classe A+++ e uno in classe A++ sono calcolabili in circa il 10% di risparmio annuo (che tradotto in euro può essere circa 3-4 euro, una inerzia), è altrettanto vero che un apparecchio moderno può farvi risparmiare anche il 20, 30% rispetto a quelli prodotti agli inizi degli anni 2000. 

Sempre negli Stati Uniti, uno studio condotto dalla prestigiosa California Energy Commission stimava un tempo di sostituzione che fosse economicamente sostenibile e vantaggioso sia per l'utente finale che per l'ambiente in circa 1/3 della vita media di un frigorifero, ossia circa 6 anni. Questo studio, in seguito molto criticato da altre commissioni ambientali, è risultato molto controverso e forse addirittura controproducente. Successivamente gli esperti del settore sembrano essersi trovati d'accordo su un tempo di sostituzione medio di 10 anni, dopo che uno studio tedesco dell'Oko-Institut fissava proprio a 10 l'etа media del parco frigoriferi italiano. Ciò significa che metà delle macchine nelle nostre case ha una età inferiore, ma l'altra metà è costituita da prodotti più vecchi, spesso anche di molti anni. L'associazione del produttori americana AHAM recentemente ha pubblicato un altro lavoro secondo il quale un frigorifero, dopo i 2/3 di vita diventa anti-economico. Sia per ragioni di consumi elettrici che per spreco alimentare. Alla luce di tutto ciò ci sembra abbastanza ragionevole fissare a 12/14 anni il tempo massimo per cambiare il nostro frigorifero. Considerando anche che, dandoci una scadenza, abbiamo tutto il tempo utile per ponderare un nuovo acquisto e trovare magari modelli migliori senza l'ansia di doverlo acquistare in fretta e furia perché quello di casa si è rotto e non vale la pena ripararlo per mille ragioni, ecco che iniziare a ragionare in termini di "acquisto migliorativo" piuttosto che "sostitutivo" ci porterà solo vantaggi, soprattutto di natura economica. 


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