Come proteggere lo schermo di smartphone e tablet

Mondo smartphone
[ 12/05/2020 ]  

Durante la pandemia, lavoratori in smart working e studenti a distanza hanno aumentato l’utilizzo dei loro dispositivi multimediali. E hanno anche capito quanto importante sia proteggerli contro ogni tipo di danno accidentale.


Essenzialmente possiamo dividere gli strumenti per difendere tablet e cellulari in due grandi categorie: protezioni attive e passive.

Le prime sono rappresentate da tutte quelle barriere fisiche che si interpongono tra il vetro del nostro dispositivo e la sua caduta, mentre le seconde intervengono dopo che il fatto è accaduto.

Analizziamole una a una cercando di trovarne pregi e difetti.

Acquistare una protezione è altamente consigliato, se non obbligatorio, per proteggere il nostro “investimento”. Perché di questo si tratta quando parliamo di dispositivi che costano centinaia di euro e vengono sfruttati intensamente ogni giorno e per ogni nostra esigenza.

Se fate parte di quella schiera di persone che pensa “se mi si rompe, ne compro un altro” siete sicuramente fortunati, perché probabilmente vi piace cambiare telefono spesso e adorate testare varie marche e modelli. Ma al giorno d'oggi quello che va preservato sono i suoi contenuti piuttosto che il dispositivo stesso. Vi può cadere il telefono e ne potrete sicuramente acquistare uno migliore, ma il rischio di perdere i dati in esso contenuti è comunque altissimo.


E' altrettanto vero che qualsiasi cosa può essere salvata sul cloud, in remoto, come abbiamo spiegato in articoli precedenti, ma è comunque una operazione opzionale e a volte fallace se non compiuta nel modo giusto.


Le protezioni passive sono costituite da tre tipi di materiali. Il primo, quello meno efficace, è rappresentato dalla classica “pellicola” protettiva. Realizzata generalmente in plastica, protegge il telefono da piccole cadute e da graffi, ma lo rende comunque esposto agli urti più violenti, quindi lo schermo potrebbe rompersi se il nostro prodotto cadesse da un'altezza medio-alta. La pellicola è un accessorio usa e getta e tende a scollarsi abbastanza facilmente se non prestiamo la massima attenzione quando riponiamo telefono o tablet in borsa.

La seconda protezione che è possibile acquistare è il vetro temperato. Qui si apre un piccolo mondo, perché esistono svariati modelli con gradi di durezza del vetro molto variabile. Prendiamo in esame quello migliore, che si trova nei comuni grandi magazzini di elettronica. Innanzitutto c'è un dato da tenere in considerazione per capire la qualità del vetro, un numerino decisamente indicativo: il prezzo. Ormai si trovano vetri temperati anche a pochi spiccioli, ma credeteci: vi dureranno da Natale a Santo Stefano. I migliori vetri hanno un grado di durezza superiore e costano mediamente dai 12 ai 20 euro. Considerate però che, a differenza della canonica pellicola, questa protezione riesce a preservare lo schermo anche da urti più pesanti e violenti. La sua pecca, ovviamente, è che va cambiata ogni volta che si incrina. I vetri temperati, tutti, si rovinano con il normale utilizzo del telefono, soffrendo principalmente di tre “malattie”: si incrinano, si screpolano sul bordo e se applicati male formano presto bolle d'aria.


C'è una terza opzione, ovviamente più costosa delle prime due, che però tiene conto di tutti questi limiti e li corregge: il cosiddetto “vetro liquido”, costituito da una pellicola di base siliconica che viene applicata (generalmente direttamente in negozio) con l'ausilio di uno spray. In molti hanno dubbi sulla sua tenuta, preferendogli il vetro temperato, ma svariati studi e test hanno dimostrato che il vetro liquido è il più resistente alle cadute. Ha anche altre qualità: non forma bolle, non si incrina mai e non perde il filo screpolandosi. Inoltre, la maggior parte delle marche che producono queste protezioni danno una garanzia che dura uno o due anni, quindi è possibile anche sostituirla in negozio se aveste qualsiasi problema.


Dopo avervi parlato di tutte le protezioni attive, passiamo a quelle passive, rappresentatate da un sola categoria: l'assicurazione sul danno accidentale.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una moltitudine di garanzie supplementari, quindi il consiglio che vi diamo è quello di informarvi bene per conoscere eventuali franchigie e servizi. La maggior parte funziona con il metodo del ritiro a domicilio, dopodiché vi verrà consegnato un nuovo telefono oppure lo stesso telefono riparato, o infine un buono acquisto nel caso le prime due opzioni non siano applicabili. Solitamente questo genere di assicurazioni includono anche il rimborso in caso di furto (da non confondersi con lo smarrimento, mi raccomando).

Le assicurazioni supplementari riescono a risolvervi il problema per una casistica maggiore di “disgrazie”, quindi non solo la rottura accidentale del vetro ma anche la caduta in acqua e il furto. E ovviamente costano decisamente più di una pellicola o vetro.

Insomma, la scelta di prodotti e servizi è pressochè infinita, sta solo a voi orientarvi in quello che fa al caso vostro. Ma il nostro consiglio rimane quello iniziale: proteggete il vostro telefono finché siete in tempo, in qualsiasi modo vogliate. 


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