Tecnologia virtuale, inquinamento reale
È stato calcolato che se il web fosse una nazione occuperebbe il terzo posto per consumo energetico e il quarto per inquinamento, dopo Cina, Stati Uniti e India. Il digitale contribuisce infatti per il 3,7% alle emissioni carboniche globali, più di quanto viene attribuito al trasporto aereo (2%). Solo i ‘data server’ rappresentano l’1% della richiesta globale di energia elettrica, ogni singolo server può generare da 1 a 5 tonnellate di C02 all’anno; serve elettricità per far funzionare i data center, ma anche per climatizzare le stanze dove si trovano. E poi serve energia per alimentare e caricare i miliardi di dispositivi che consentono accesso e navigazione internet agli oltre 5 miliardi di profili attivi sui social media, più del 62% della popolazione mondiale, in crescita del 5,6% all’anno con una media di 8,4 nuovi utenti al secondo (fonte: We Are Social - Global Digital Report 2024).
Email e social: quanto inquinano?
Una email da 1MB, dall’invio all’archiviazione, emette 20 grammi di CO2 , quanto una lampada da 60 W accesa per 25 minuti; 20 email al giorno per un anno producono le stesse emissioni di anidride carbonica di un’auto che viaggia per mille chilometri. Lanciare una ricerca online, su Google per esempio, produce un’impronta di carbonio da 0,2 a 7 grammi; con oltre 3,5 miliardi di ricerche al giorno, questo motore di ricerca contribuisce per il 40% all’impronta carbonica totale di internet. Ricordiamo: l’impronta carbonica è un parametro convenzionalmente adottato per calcolare le emissioni di gas serra causate da un prodotto, un servizio, una attività, calcolato in tonnellate di CO2. È in crescita il consumo digitale di contenuti video, che rappresenta l’80% di tutto il traffico dati online: ogni giorno, solo su YouTube, le persone guardano più di un miliardo di ore di video. Anche la nostra ‘vita social’ ha la sua impronta carbonica, che è possibile calcolare: ogni minuto su Facebook essa produce 0,79 grammi di CO2, su Instagram 1,05, su LinkedIn 0,71. Il social più inquinante è TikTok, con 2,63 grammi. Chi vuole sapere quanto inquina con la sua attività social può consultare il calcolatore automatico di Compare The Market.
Dieci consigli per ridurre il nostro inquinamento digitale
Esiste un giorno dedicato alla riduzione dell’e-waste, ossia l’inquinamento da digitale: è il World Digital Cleanup Day (quest’anno sarà il 20 settembre), promosso dalla organizzazione ‘Let’s Do It World’, che promuove dieci consigli per aiutare a modificare le abitudini digitali degli utenti, in larga parte inconsapevoli di inquinare l’ambiente mentre chattano o navigano in internet. Eccoli:
1 - Elimina i duplicati delle foto non più utili
2 - Cancella le mail vecchie e disiscriviti dalle newsletter che non consulti
3 - Non inviare allegati pesanti e usa i servizi di condivisione o link di trasferimento. Ogni mail in media genera 4 grammi di CO2, ma con allegati pesanti può arrivare anche a 50 grammi
4 - Elimina i file non necessari e le bozze, salvando solo la versione finale dei documenti
5 - Le app che non usi lavorano comunque in background. Svuota la cache e utilizza la versione light delle app
6 - Disabilita bluetooth, dati mobili, geolocalizzazione e wifi quando non in uso
7 - Durante le videocall stacca il video se non necessario
8 - Abbassa la qualità dei video in streaming
9 - Svuota il cestino
10 - Confrontati con amici e parenti e coinvolgili
E soprattutto, riduciamo quando ci è possibile il tempo dedicato a internet, ai social e all’intrattenimento virtuale: l’ambiente ringrazierà, ma anche il nostro benessere.
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