'Cerco un PC con poche pretese': quante insidie in questa frase!

Smart home e informatica
[ 11/05/2024 ]  

Non dirmi più, ti prego, che il computer ti serve a poco. Questa è la preghiera laica che mi sento di rivolgerti oggi, caro consumatore. Succede sovente di servire clienti che esordiscono con questa frase: “Mi serve un PC con poche pretese, tanto non ci faccio molto”. L’idea, ovviamente, è quella di spendere il meno possibile. Le promozioni con prezzi che vanno dai 199 ai 299 euro – certo - sono allettanti, ma nascondono delle insidie. 

I chromebook: belli, ma limitati

Dai tempi del lockdown abbiamo scoperto che una connessione a banda larga e un computer in grado di collegarsi a Internet sono diventati ormai indispensabili per la scuola, i rapporti con la pubblica amministrazione, le banche e anche lo shopping on-line. Da queste esigenze, sempre più sentite da tutti, sono nati i chromebook: PC dai prezzi accessibili che non hanno Windows come sistema operativo bensì ChromeOS, un’interfaccia utente basata sul famoso browser Chrome.  Semplici, aggiornabili e – soprattutto – poco costosi, questi dispositivi sono l’ideale per giovani studenti delle scuole primarie, ma anche aitanti anzianotti che vogliono tenere il passo con la tecnologia. Il problema è quando l’ignaro acquirente pensa di portarsi a casa una belva feroce in grado di mordere Word, Excel e masticare un gioco sparatutto in prima persona, per trovarsi poi con un dolce gattino che può al massimo giocare a solitario e utilizzare gli applicativi Google.

Lo uso poco? Non oggi

Se non fai parte del succitato target, ovvero il bimbo delle elementari o il vivace nonnino, posso proseguire con la mia disamina su come la frase “Tanto lo uso poco”, riferita ad un PC, sia oggi anacronistica. Viviamo in un’epoca nella quale ogni tipo di rapporto può essere gestito tramite un portatile, per svago o per necessità, per utilità o per diletto. “Posso fare tutto da uno smartphone”. Vero, ma cercare le vacanze con il proprio partner può essere fastidioso su uno schermo da 6 pollici, quando lei/lui vuole leggere meglio le recensioni dell’albergo. Senza contare che molte pagine web non sono ottimizzate per la vista da cellulare, risultando disordinate e difficili da visualizzare. Insomma, un personal computer oggi serve più che mai in casa ed è importante che sia veloce, efficiente ed affidabile. Perché una manciata di secondi di attesa per aprire un applicativo sembrano ridicoli, ma quando vogliamo pagare una bolletta e verificare l’estratto conto bancario prima di andare a lavorare, possono sembrare un’eternità. Il PC Windows ideale, come rapporto qualità-prezzo, ha 8GB di RAM e 512GB di spazio su disco, con processori che possono essere Intel I3 o AMD Ryzen 3. Queste caratteristiche ci porteranno ad una spesa intorno ai 400 euro. Se possiamo spendere qualcosina in più, sarebbe meglio andare sui 16GB di RAM e processori I5 o Ryzen 5: un PC con questa configurazione sarà sicuramente più veloce e terrà il passo con gli anni, con un prezzo di poco inferiore ai 700 euro. 

Il computer giusto per lavorare

Non ci faccio molto: ci lavoro soltanto”, mi ha detto una volta un cliente facendomi sbellicare dalle risate. Per quanto poco ci piaccia lavorare, è importante farlo nel migliore dei modi. Chi lavora in smart-working o ha la necessità di viaggiare con il proprio notebook, potrebbe valutare l’idea di attraversare il confine che separa l’ambiente Windows dall’ambiente MacOS e rivolgersi ai nuovi MacBook. I notebook prodotti da Apple, una volta appannaggio di pochi irrimediabili “smanettoni” informatici, oggi sono alla portata di tutti, sia come prezzi, sia come interfaccia utente. L’ambiente MacOS non è mai stato così amichevole, facile da usare e intuitivo. Il software è perfettamente adattato all’hardware, il che lo rende in grado di funzionare con ottime prestazioni anche a distanza di anni. Nonostante io non sia un “Apple-fanatico”, assisto continuamente al rapido declino di PC con Windows che costavano di listino più di 1000 euro, mentre “l’invecchiamento” di un Mac è molto più lento; ciò ne preserva la funzionalità e il valore (anche economico, nel caso volessimo rivenderlo). Un MacBook Air con processore M2, il compagno ideale per il lavoro, costa poco più di 1000 euro.

Il PC è per mio figlio

“Il PC è per mio figlio, ma gli serve per studiare, VERO?”, riferisce la mamma chioccia mentre lancia un’occhiataccia al ragazzo di 16 anni. Qui mi trovo di fronte a due casi:

Ha già una console di gioco e/o non è interessato a giocare col PC

Parto sempre dal presupposto che il PC da gaming non è da demonizzare, anzi, può rappresentare la scelta ideale per i ragazzi che studiano grafica, ritocco fotografico, montaggio video. Questo perché sono computer con schede grafiche potentissime e circuiti di raffreddamento eccezionali. Dal costo di poco superiore ad un notebook di fascia alta, i modelli Victus di HP, ROG di Asus e quasi tutti i notebook MSI possono essere utilizzati dallo studio al montaggio video, dalla programmazione informatica al gioco con la grafica più spinta del momento. Avendo delle prestazioni inusitate oggi, tra parecchi anni avranno ancora una velocità di calcolo accettabile, quindi sono un ottimo investimento.

Non possiede alcuna console, ma dai suoi occhi intuisco che è un gamer

Inutile nascondersi dietro a un dito, se speriamo che i ragazzi tornino a giocare a pallone in cortile e aspettarsi davanti al citofono per andare in bicicletta siamo dei sognatori. Quella era la nostra gioventù. La loro è fatta di social, di messaggini e di interminabili partite on-line notturne. Quando mi capita di intuire questa esigenza, guido quasi sempre la scelta verso un PC fisso. Da gaming, ovviamente. La domanda con cui tesso la mia tela è solitamente: “Ti serve portarlo in giro?”. Se la risposta è no, quasi sempre riesco a convincere i genitori a comprare un PC fisso al figlio. Il fisso ha indubbi vantaggi rispetto al portatile: il monitor, il mouse, la tastiera e la web-cam possono essere sostituiti in ogni momento, in caso di rottura o se volessimo migliorarli. Anche per molte delle componenti interne si può effettuare facilmente un upgrade, come aumentare la memoria RAM, aggiungere un secondo Hard Disk, sostituire la scheda video con una (ancora) più potente. Inoltre, non dovremo preoccuparci del fatto che il PC sia sempre connesso alla corrente, cosa che potrebbe rovinare facilmente la batteria del nostro portatile. 

Ma poi, vuoi mettere come si vede STARFIELD* in 4K a 120fps sullo schermo da 32 pollici?”, dico sottovoce al ragazzo, sicuro che i genitori non abbiano capito un’acca di ciò che ho detto. E lo vedo sorridere.

Anche per oggi dal vostro Gianni è tutto, alla prossima!

 

*Recente videogames ambientato nello spazio sviluppato da Bethesda, campione di incassi 2023.


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