Riscaldare la casa: 10 consigli pratici per un tepore senza sprechi
Dal 15 ottobre si possono attivare gli impianti di riscaldamento. Come ormai abbiamo imparato, le accensioni sono indicate da un calendario che regola le sei zone climatiche italiane. La prima a partire è la zona E, la più estesa (corrisponde più o meno all’area montana e padana del Nord, e appenninica del Centro-Sud). L’1 novembre sarà il turno della zona D, (parte delle coste e zone appenniniche del Centro-Nord), il 15 partiranno i riscaldamenti della zona C (coste e aree interne a Sud); ultime saranno alcune aree delle isole a Sud che appartengono alla zona A: potranno attivare il riscaldamento dal 1° dicembre. I residenti delle alte montagne della zona F non hanno limiti di utilizzo. Per salvaguardare l’ambiente, risparmiare ed evitare sanzioni, ecco i suggerimenti dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza energetica (ENEA).
1) Esegui la manutenzione degli impianti. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. La manutenzione e il controllo del proprio impianto sono regolamentati, chi non provvede rischia una multa a partire da 500 euro.
2) Controlla la temperatura degli ambienti. Una temperatura interna elevata non è salutare. La normativa prevede che in casa ci siano 20 gradi, più 2 di tolleranza, ma anche 19 gradi garantiscono il comfort necessario. Per ogni grado termico in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.
3) Attenzione agli orari. In un’abitazione efficiente, il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (Nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).
4) Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
5) Scherma le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o collocando tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
6) Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni. No a tende o mobili davanti ai termosifoni, o radiatori come asciugabiancheria: oltre a ostacolare la diffusione del calore verso l’ambiente, sono fonte di sprechi. Attenzione: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti a finestre spalancate, mentre lasciarle aperte troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.
7) Fai un check-up alla tua casa. Una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare l’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione, evidenziando eventuali interventi da fare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre a risparmiare sul riscaldamento, anche fino al 40%, le operazioni di riqualificazione energetica degli edifici usufruiscono di sgravi fiscali: l’ecobonus che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% e il superbonus, con cui l’aliquota di detrazione sale al 110%”.
8) Scegli impianti di riscaldamento innovativi. Dal 2015, tranne poche eccezioni, si possono installare solo caldaie a condensazione. In alternativa si può di sostituire il vecchio generatore di calore con uno in pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Tutti interventi che usufruiscono degli sgravi fiscali.
9) Scegli soluzioni tecnologiche innovative. È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione della temperatura che evita inutili picchi o sbalzi di potenza automaticamente. La programmazione delle attività di riscaldamento, in base alle proprie necessità, oggi è possibile anche attraverso cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici che permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.
10) Installa le valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.
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