Riscaldare la casa: 10 consigli pratici per un tepore senza sprechi

Clima, clima delle mie brame
[ 15/10/2020 ]  

Dal 15 ottobre si possono attivare gli impianti di riscaldamento. Come ormai abbiamo imparato, le accensioni sono indicate  da un calendario che regola le sei zone climatiche italiane. La prima a partire è la zona E, la più estesa (corrisponde più o meno all’area montana e padana del Nord, e appenninica del Centro-Sud). L’1 novembre sarà il turno della zona D, (parte delle coste e zone appenniniche del Centro-Nord),  il 15 partiranno i riscaldamenti della zona C (coste e aree interne a Sud); ultime saranno alcune aree delle isole a Sud che appartengono alla zona A: potranno attivare il riscaldamento dal 1° dicembre.  I residenti delle alte montagne della zona F non hanno limiti di utilizzo. Per salvaguardare l’ambiente, risparmiare ed evitare sanzioni, ecco i suggerimenti dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza energetica (ENEA).

 

1) Esegui la manutenzione degli impianti. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. La manutenzione e il controllo del proprio impianto sono regolamentati, chi non provvede rischia una multa a partire da 500 euro.

 

2) Controlla la temperatura degli ambienti. Una temperatura interna elevata non è salutare. La normativa prevede che in casa ci siano 20 gradi, più 2 di tolleranza, ma anche 19 gradi garantiscono il comfort necessario. Per ogni grado termico in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.

 

3) Attenzione agli orari. In un’abitazione efficiente, il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (Nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).

 

4) Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.

 

5) Scherma le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o collocando tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.

 

6) Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni. No a tende o mobili davanti ai termosifoni, o radiatori come asciugabiancheria: oltre a ostacolare la diffusione del calore verso l’ambiente, sono fonte di sprechi. Attenzione: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti a finestre spalancate, mentre lasciarle aperte troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.

 

7) Fai un check-up alla tua casa. Una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare l’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione, evidenziando eventuali interventi da fare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre a risparmiare sul riscaldamento, anche fino al 40%, le operazioni di riqualificazione energetica degli edifici usufruiscono di sgravi fiscali: l’ecobonus che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% e il superbonus, con cui l’aliquota di detrazione sale al 110%”.

 

8) Scegli impianti di riscaldamento innovativi. Dal 2015, tranne poche eccezioni, si possono installare solo caldaie a condensazione. In alternativa si può di sostituire il vecchio generatore di calore con uno in pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Tutti interventi che usufruiscono degli sgravi fiscali.

 

9) Scegli soluzioni tecnologiche innovative. È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione della temperatura che evita inutili picchi o sbalzi di potenza automaticamente. La programmazione delle attività di riscaldamento, in base alle proprie necessità, oggi è possibile anche attraverso cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici che permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.

 

10) Installa le valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.


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