Il negozio che sembra una baita: ELECTRO SHOP in Val Badia

Il negoziante del mese
[ 27/03/2021 ]  

La storia di Andreas Toechterle, titolare del negozio Electro Shop, si svolge nel suggestivo scenario naturale della Val Badia, nelle Dolomiti, e precisamente nella minuscola La Villa in Badia, in provincia di Bolzano. L’attività imprenditoriale di Andreas inizia presto, quando decide di aprire un piccolo punto vendita di telefonia (30 metri quadri in tutto) nell’allora nuovo piccolo centro commerciale di San Cassiano, dove la mamma di Andreas gestiva un negozio di alimentari. Era il 1999. “Avevo 22 anni, ho iniziato da solo la mia attività - racconta - avendo imparato il mestiere di commerciante da mia mamma. Certo a quell’età è stata una bella sfida, ma non mi è mai mancato il sostegno morale della mia famiglia”. Nei primi anni Duemila, a San Cassiano Andreas sfrutta il boom della telefonia e consolida esperienza e professionalità, che lo portano nel 2005 ad aprire un secondo punto vendita a Corvara in Alta Badia, più grande di circa 100 metri quadri, dove alla telefonia aggiunge degli elettrodomestici, che acquista da un grossista. “Nel 2006 chiudo il negozio di San Cassiano - continua Andreas - quando la telefonia cominciava a essere un mercato affollato, in una vallata in cui ci sono cinque paesi che fuori stagione contano tra i 5 e i 6mila residenti. La Val Badia è una famosa zona turistica, più invernale che estiva, e in alta stagione ci vivono anche 30mila persone”.

 

La necessità crescente di spazio in negozio, specialmente per i grandi elettrodomestici, porta nel 2010 Andreas a trasferirsi nello spazio che occupa oggi. “Ho aperto questo negozio, di circa 300 metri, perché volevo esporre tutte le merceologie di elettrodomestici. Vendiamo e facciamo tutto, dalla consegna all’installazione, all’assistenza“. Dal 2017 al commercio di elettrodomestici si aggiunge l’attività di impiantistica. “La nostra è una zona turistica - ribadisce Andreas -, c’è un buon livello economico. Andando personalmente nelle strutture ricettive della valle (garni e alberghi) a consegnare e installare Tv, ho capito che c’era spazio per crescere, anche perché vedevo che sul territorio intervenivano gli specialisti di Brunico, vale a dire di un’altra zona. Allora ho pensato di distinguermi, e così ho creato una struttura dedicata - separata dal negozio - e ora siamo specializzati in videosorveglianza, impianti Tv e satellitare, e forniamo tutti gli alberghi della zona, oltre ai privati”. Da anni Electro Shop fa parte del circuito CEA che, dice Andreas, “ormai è diventato un rapporto di collaborazione quasi familiare. Se hai un problema, li chiami e loro risolvono velocemente. E poi sono sempre una fonte di aggiornamento sia sui prodotti che sulle nuove normative. Il fatto che ora siano riusciti a diventare distributori per l’Italia di smart home Tv e streaming box di Nokia, che nei negozi vendiamo solo noi, è un segnale fortissimo”. Proprio con il supporto di CEA, nel 2020 il titolare di Electro Shop inizia una ristrutturazione totale del punto vendita, con la collaborazione di Michele Felloni, consulente del Gruppo. In questa intervista con Toechterle e Felloni scopriamo i passaggi più interessanti del progetto.

 

Toechterle, prima di tutto, come ha passato questo anno difficile?

“A marzo dello scorso anno, fin da subito abbiamo cominciato a fare le consegne a domicilio per qualunque prodotto, fornivamo anche le ricariche tramite messaggio whatsapp, o per email, senza bisogno che il cliente venisse in negozio. La ricarica, si sa, è proprio un servizio di cortesia più che un business. Abbiamo cercato di fare tutto per stare vicini ai nostri clienti in sicurezza, e siamo riusciti a soddisfare in gran parte le richieste che ci sono state fatte”.

 

Con quali criteri ha scelto di rinnovare il suo negozio?

“L’ambiente che ci circonda è fonte di ispirazione. Comunque è andata così: da qualche anno pensavo di ingrandirmi e rinnovare il negozio, ma non si presentava l’occasione. L’idea era di adottare uno stile naturale, molto usato qui da noi. Tanto nelle strutture ricettive che nelle abitazioni private viene infatti privilegiato l’uso di materiali della nostra zona, come il legno. Ho sempre pensato che il mio negozio dovesse distinguersi dagli altri, in particolare volevo un negozio diverso da quello piuttosto freddo della grande distribuzione. Immaginavo un ambiente caldo, naturale e accogliente, con una zona dedicata, per intrattenere i clienti e magari organizzare degli showcooking”.

 

Felloni, come è nato il progetto di Electro Shop?

“Le idee nascono a quattro mani, e il progetto dal confronto con il negoziante: bisogna capire quali sono i suoi obiettivi. Di solito lo scopo è aumentare il fatturato e la clientela; poi ci sono obiettivi specifici come allargare lo spazio per mostrare gli elettrodomestici o migliorare l’esposizione dell’incasso o della telefonia. Nel caso specifico di Electro Shop, l’obiettivo di Andreas era differenziarsi e aumentare la quota espositiva dell’incasso. È un po’ l’obiettivo di molti negozi di prossimità, perché sono più in grado di trattare questo genere di prodotti con un servizio che fa la differenza, gestendo vendite built-in di qualità medio-alta, a differenza della grande distribuzione. L’incasso è un segmento su cui questo tipo di negozi sta giustamente puntando”.

 

Come ha gestito la richiesta ‘eco-sostenibile’ di Electro Shop?

“Nel progetto avevo previsto un mobile in legno, Andreas voleva realizzare un negozio accogliente e sostenibile. Alla fine è nato un progetto d’arredo completamente sostenibile, realizzato su misura dal falegname di fiducia di Andreas, con materiali del territorio: una partita di legno naturale molto bella. Andreas voleva realizzare un negozio di un certo stile, per accogliere clienti orientati a prodotti medio-alti. Sua, infatti, l’idea di realizzare un espositore per l’incasso con integrato un banco che può essere allestito come zona showcooking. È importante che un consulente come il sottoscritto metta a fuoco col rivenditore l’impostazione del negozio. Poi sarò io a cercare di tradurre in concreto il suo desiderio”.

 

Toechterle, quali erano gli obiettivi della ristrutturazione?

“L’idea era creare uno spazio completamente integrato con l’esterno, dove i clienti si sentissero a loro agio. Volevo che avessero la sensazione di entrare in una baita, con un approccio amichevole, piuttosto che in un negozio di elettronica. Ad esempio, abbiamo creato un tavolo per gestire in modo moderno la telefonia. Abbiamo migliorato l’esposizione dell’incasso, migliorata con un bancone ‘da lavoro’. Il mio ‘pallino’ è intrattenere chi entra, che magari deve pure aspettare, offrendo un caffè o pop corn; immagino anche di organizzare giornate speciali con la presenza di uno chef affermato, e offrire assaggi particolari. Ho in mente anche di organizzare eventi speciali per promuovere prodotti in collaborazione con qualche azienda, e per queste iniziative mi appoggio a CEA. Ho notato che queste attività sono molto gradite dai clienti finali. Ad esempio, ora abbiamo in corso un’iniziativa con Jura: ci ha fornito una macchina da caffè automatica, che usiamo per offrire il caffè ai nostri clienti, senza forzare l’acquisto. L’iniziativa crea però interesse spontaneo, e così abbiamo già venduto parecchie macchine. Poi ho in mente di organizzare corsi di cucina, dopo l’orario di apertura, invitando una manciata di persone”.

 

Dedica particolare spazio espositivo all’incasso, come funziona da voi questo settore?

“Non è facile, qui c’è l’abitudine, circa nell’80% dei casi, di andare da un falegname a farsi fare una cucina su misura. Tranne rari casi di nostri clienti affezionati, generalmente interveniamo nella vendita per sostituzione, che accompagniamo con consegna e installazione dell’apparecchio built-in. Notiamo che poi, durante gli interventi di riparazione, riusciamo a fidelizzare il cliente che in seguito si rivolge a noi. Con questo tipo di approccio serviamo tutta la Val Badia e andiamo anche oltre, per un raggio di circa 50 chilometri. L’area espositiva dell’incasso, posizionata in entrata, è piuttosto d’effetto, i clienti apprezzano. Anche così, comunque, non riesco a esporre tutto quello che vorrei. Pertanto, invece di presentare i prodotti a catalogo, sto pensando di allestire un totem vicino all’area incasso, una vetrina virtuale di tutto l’assortimento che ho a magazzino”.

 

Quante persone si occupano della gestione del negozio?

“La mia è un’azienda familiare, mia moglie Cristina Beccari si occupa della contabilità. In negozio siamo in quattro e gestiamo tutto: due dietro il banco per la vendita, il terzo dedicato ai servizi e poi c’è il responsabile del negozio quando io non ci sono. Uno degli addetti alla vendita è una ragazza bravissima, giovane ma davvero molto in gamba”.

 

Secondo lei, qual è la qualità personale che non può mancare nel suo lavoro?

“Sicuramente uno dei primi fattori è la pazienza, e poi la gentilezza insieme alla simpatia; il cliente viene volentieri se sei accogliente e non misuri il tempo che gli dedichi. Come quando capita che devi spiegare qualche applicazione dello smartphone, ci vuole tanto tempo e lì per lì sembra che non renda niente, ma è un servizio”.

 

Vede i risultati del servizio al cliente?

“Sì e ne sono sempre più convinto: noi “negozietti di paese” abbiamo nel servizio e nell’accoglienza il nostro punto di forza rispetto alla grande distribuzione che si trova in città, oppure online, più che nel prezzo. E poi abbiamo proprio verificato che se il cliente è contento per la nostra disponibilità e il nostro servizio, quasi sempre ritorna. Da noi trova un’attenzione che nelle grandi superfici non riceve”.

 

Ha già avuto qualche riscontro sul nuovo negozio?

“Alla gente piace, molti quando entrano si dimostrano stupiti. Volevo fare una grande inaugurazione, che per ovvi motivi ho rimandato. Penso che questo nuovo negozio mi darà molte soddisfazioni, sia per la riconoscibilità perché è davvero unico, sia per il lavoro. Mi aspetto che i fatturati aumenteranno in modo sensibile. Ma non mi fermo, ho già in mente di allargarmi…”.


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