Farm to fork, ovvero dal produttore al consumatore

In cucina ci penso io
[ 31/03/2023 ]  

La strategia della Commissione Europea "Dal produttore al consumatore, in inglese Farm to fork”, fissa le linee guida per la trasformazione sostenibile della catena alimentare, che per ora sostenibile non è. Realizzare un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente è al centro del Green Deal, o Patto Verde, il piano dell’Unione europea che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. In particolare, Farm to fork fissa obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2030 riguardo a vari aspetti della complessa filiera alimentare, per favorire una transizione giusta per gli operatori di tutte le catene del valore. Il successo di un sistema alimentare sostenibile, benefico per ambiente, società ed economia, non può prescindere, infatti, da una sussistenza sostenibile dei suoi operatori, in primis i produttori primari come contadini, allevatori e coltivatori. Attualmente un agricoltore medio della Ue guadagna circa la metà del lavoratore medio nell’economia in generale. La filiera alimentare - vale a dire produzione, trasporto, distribuzione, commercializzazione e consumo di prodotti alimentari - così come è organizzata oggi nei paesi cosiddetti sviluppati, è fra le più importanti minacce per l’ambiente.  Costruire una filiera alimentare sostenibile significa ripensare alla produzione agroalimentare, ma anche adottare consumi e regimi alimentari più sani e sostenibili che possano migliorare la qualità della vita, incidendo positivamente sui costi sociali e sanitari.

Meno pesticidi, fertilizzanti chimici, antibiotici

L’agricoltura intensiva è alla base della filiera alimentare dei paesi sviluppati, adotta tecniche, strumenti e sostanze chimiche utili per massimizzare la resa produttiva. Così nell’allevamento intensivo gli animali crescono in spazi ristretti e vengono trattati con farmaci antibiotici. Nelle coltivazioni si fa largo uso di pesticidi e fertilizzanti che inquinano l’ecosistema in cui vengono immessi danneggiando suolo, acqua, aria, e piante, insetti, uccelli, animali in genere, e contribuiscono all’impoverimento delle biodiversità. L’obiettivo è ridurre del 50% l’uso di queste sostanze favorendo l’adozione di soluzioni biologiche, promuovendo tecniche di agricoltura di precisione in grado, attraverso le più moderne tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, di programmare trattamenti specifici in base alle esigenze delle colture e delle singole aree del terreno. Nuove tecnologie possono intervenire anche in settori critici come l'allevamento intensivo del bestiame, responsabile di quasi il 70% delle emissioni di gas serra della Ue, trasformando i rifiuti organici in fertilizzanti rinnovabili. In questo ambito la strategia Farm to fork punta a raggiungere un generale miglioramento del benessere degli animali, che consentirebbe un ridotto uso di farmaci antibiotici (almeno il 50% entro il 2030) responsabile attualmente di notevoli problemi in termini di inquinamento e di salute sia per l’uomo che per gli animali: entrambi, infatti, hanno sviluppato una resistenza a questi farmaci

Imparare a mangiare meno e meglio

Qualcosa nell’attuale sistema alimentare non funziona anche da un punto di vista sociale e culturale: nell’Unione europea è presente il fenomeno dell’insicurezza alimentare, 33 milioni di persone non possono accedere quotidianamente a pasti di qualità e l’assistenza alimentare è essenziale per parte della popolazione di molti Stati membri. Per contro, circa il 20% degli alimenti prodotti viene sprecato, oltre la metà della popolazione adulta dell’Unione è in sovrappeso, e sono in aumento i casi di obesità. Nella Ue si mangiano carni rosse, zuccheri, sale e grassi  più di quanto sarebbe salutare consumare, mentre rimane insufficiente il consumo di cereali integrali, frutta e verdura, legumi e frutta secca. Si è stimato che nel 2017 nell'Ue oltre 950 mila decessi (uno su cinque) e la perdita di oltre 16 milioni di anni di vita in buona salute fossero attribuibili a cattive abitudini alimentari, causa di patologie cardiovascolari e oncologiche. Farm to Fork punta entro il 2030 a invertire la tendenza al sovrappeso e all’obesità, educando a un regime alimentare basato più sui vegetali che sulla carne, come del resto prevede la nostra dieta mediterranea, modello di alimentazione sostenibile. Per aumentare la consapevolezza nei consumatori è allo studio una etichetta da apporre sull’imballaggio degli alimenti che riporti tutte le informazioni nutrizionali ‘obbligatoria e armonizzata’ per tutti i paesi dell’Unione. L’Italia ha proposto la NutrInform battery: con una grafica efficace comunica gli apporti nutrizionali dell’alimento, aiutando al controllo giornaliero delle calorie. Al vaglio anche la creazione di una etichettatura comunitaria di sostenibilità che, in sinergia con altre iniziative pertinenti, contempli oltre agli aspetti nutrizionali anche quelli climatici, ambientali e sociali dei prodotti alimentari.

Sprecare di meno 

Ridurre del 50% lo spreco alimentare procapite è un altro degli obiettivi strategici di Farm to fork, da ottenere con il rafforzamento di attività educative e informative sull’importanza di una alimentazione sana e senza sprechi. Oltre a essere vergognoso dal punto di vista sociale, morale ed economico, lo spreco alimentare inquina: nell’Unione europea, questa catena di sperpero produce ogni anno almeno 227 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, vale a dire circa il 6% delle emissioni totali dell'UE (dato 2012). Oltre a questo, Farm to fork intende intervenire sullo spreco lungo la filiera di produzione, e contro la frode alimentare che pregiudica la sicurezza del cibo, inganna i consumatori ed è commercialmente sleale. È un impegno importante, con obiettivi ambiziosi: sarà fondamentale, come sostiene Slowfood, eccellenza italiana e antesignana della sostenibilità agroalimentare, adottare misure e politiche forti e concrete, per un sostegno economico ed educativo per tutti gli attori della filiera produttiva. E con l’impegno di tutti.

Fonte: Commissione europea 


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