Alimenti plant based: cosa sono? (Fanno molto bene)

In cucina ci penso io
[ 15/06/2023 ]  

Burger fatti con i ceci o la soia, fettine (che sembrano di pollo) a base di farina di piselli, ‘cotolette’ di soia e frumento, e poi bevande all’avena, al riso (che prima si potevano chiamare ‘latte’ di soia o di avena, ora non più): sono solo alcuni esempi di alimenti ‘plant based’, a base di piante. Nella nostra bella lingua sono definiti anche con un’espressione più precisa: alimenti a base di proteine vegetali, quelle contenute in cereali, legumi, soia, oppure nei semi oleosi; derivano insomma dal mondo vegetale piuttosto che animale. Da non confondersi con i cibi a base di carne sintetica, la nuova carne prodotta tecnologicamente in laboratorio, ma questo è un altro capitolo. 

Piatti salutari

Consumare alimenti a base di proteine vegetali anziché animali non è più la scelta di una minoranza vegetariana, ma sta entrando disinvoltamente nelle abitudini dei consumatori come alternativa al piatto di carne: un italiano su due (54%) dichiara di acquistare questi prodotti sia occasionalmente (33%) che abitualmente (22%). Una scelta salutata positivamente da molti nutrizionisti, del resto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto da tempo come sicuro il regime alimentare a base vegetale, in grado di favorire lo stato di salute dell’uomo e dell’ambiente. Per l’uomo non è certo l’unica opzione alimentare salutare: tendenzialmente ogni dieta bilanciata può esserlo, a patto che comprenda il giusto apporto di tutti i nutrienti necessari al fabbisogno giornaliero. Ma è evidente: le abitudini alimentari ‘onnivore’ favoriscono con più facilità il consumo di ‘porzioni troppo abbondanti’ di cibi ricchi di grassi, zuccheri semplici e proteine animali, con conseguente aumento di persone in sovrappeso oppure obese, e della tendenza a sviluppare varie patologie, anche severe. Per contro, una dieta a base di frutta, verdura, cereali integrali e legumi è povera di grassi, ricca di fibre e di composti bioattivi che favoriscono il mantenimento di un buono stato di salute.

Proteine animali o vegetali: quale differenza? 

Ogni regime alimentare deve essere bilanciato, deve cioè apportare all’organismo i giusti macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) e micronutrienti (vitamine sali e minerali), sostanze essenziali per il corretto funzionamento del nostro corpo che troviamo in proporzioni variabili negli alimenti. Dunque - consigliano gli esperti - un’alimentazione sana richiede, oltre al controllo dell’apporto calorico, anche l’assunzione di tutti macro e i micro nutrienti in giusta quantità giornaliera. Le proteine vegetali possono tranquillamente sostituire quelle di origine animale, con il vantaggio che non apportano alla dieta i ‘pericolosi’ grassi saturi e colesterolo contenuti nei cibi a base animale. In ogni modo una differenza fra le due fonti proteiche esiste, e riguarda la qualità biologica, cioè la presenza degli amminoacidi essenziali. Le proteine di origine animale sono di alto valore, contengono infatti tutti gli amminoacidi essenziali; quelle da legumi e da soia hanno valore medio ma simile alle precedenti, le proteine da vegetali ((cereali e farinacei) sono di basso valore biologico, non contenendo amminoacidi. Mangiando però cereali e legumi (come pasta e fagioli o riso e piselli) si ha un apporto di amminoacidi simile a quello dato dalla carne. Questa sapienza alimentare viene da lontano, pasti unici di quel genere erano nella dieta degli italiani che potevano permettersi di mangiare carne solo saltuariamente.

Buoni e amici dell’ambiente

Il successo crescente degli alimenti con proteine vegetali è dovuto a tanti fattori, i consumatori ne apprezzano il valore nutrizionale (40%) e il gusto (30%). E sono molto interessati anche al loro 'valore' ambientale: fra i clienti più giovani (under 35) uno su due li considera alimenti eco-friendly, che comportano un minore impiego di risorse naturali – suolo, acqua ed energia – rispetto ad altri cibi. Secondo alcune stime, un regime alimentare più ricco di cibi di origine vegetale comporterebbe il dimezzamento delle emissioni di gas serra, una diminuzione fino al 40% delle perdite di biodiversità e un notevole risparmio di acqua. Se il beneficio sull’ambiente è ancora da misurare, l’impatto positivo di questi alimenti sulla salute è certo: come ha riportato un quotidiano, ‘non dimentichiamo che prodotti come le polpette di melanzane, le panelle di ceci o il latte di mandorla, solo per citarne alcuni, fanno parte da sempre della nostra cultura culinaria’. Solo che adesso li chiamano plant based e sono fonte di un business in forte espansione. (l.c.)


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