Mi serve davvero un tostapane?

In cucina ci penso io
[ 09/07/2024 ]  

Le nostre case non sono come quelle degli americani e non sono nemmeno allargabili a nostro piacimento come quelle del videogame THE SIMS che piace tanto a mia figlia. Lo spazio a disposizione è ristretto e, soprattutto in cucina, dobbiamo scegliere tra mille elettrodomestici che il PED (reparto piccolo elettrodomestico) ci propone. Meglio la friggitrice ad aria o il microonde? Una buona macchina del caffè superautomatica o un estrattore? 

A confonderci ancor più le idee ci si mettono le stagioni: d’inverno ci piacerebbe avere un bel bollitore per farci un tè caldo o – perché no – una caraffa automatica di caffè americano, che fa molto polizesco anni ’80; d’estate ci piacerebbe un frullatore gigantesco per prepararci dei frullati, come quello che usava Rocky, o una centrifuga per i succhi di frutta.

La proposta di piccoli elettrodomestici in negozio e on-line è pressoché infinita. Sepolte in cantina le gelatiere e le macchine del pane, che hanno già avuto il loro canto del cigno, nelle nostre case manca il 90 per cento dei prodotti che sono oggi presenti a scaffale.

Mi piacerebbe aiutare i consumatori indecisi e confusi a scegliere tra i mille gruppi di piccoli elettrodomestici quelli che fanno più al caso loro. Ecco perché oggi inizio una serie di brevi note (chiamarli articoli mi sembra esagerato) che ho deciso di intitolare: “Mi serve davvero?”.

Iniziamo con “Mi serve davvero un tostapane?”.

Il “toast” è una preparazione semplicissima che può salvarci in quelle situazioni in cui non abbiamo voglia di cucinare o mangiare molto. In negozio ci sono almeno tre elettrodomestici che possono aiutarci a realizzare un toast perfetto.

Il tostapane “all’italiana” è quello che noi consideriamo “classico”, ovvero due pinze che racchiudono il toast farcito e che servono per inserirlo ed estrarlo da due fessure con elementi riscaldanti. Facile da utilizzare, abbastanza sicuro da lasciare usare anche agli adolescenti che vogliano prepararsi una merenda salutare. Il fastidio che molti clienti mi confessano è che poi non riescono più a pulire il formaggio che, sciogliendosi, imbratta il fondo e le pareti del tostapane. Uno dei principali motivi per cui ne acquistano uno nuovo, infatti, è che il vecchio è irrimediabilmente sporco o – peggio – hanno cercato di pulirlo grattando le resistenze con un coltellino e l’hanno rotto. Consiglio da amante dei toast: io la sottiletta la metto quando è già caldo. Metto solo il prosciutto all’interno delle fette di pane e, quando sono tostate, mi brucio un po’ le dita per riaprirlo e inserire la fettina di formaggio. Si scioglie ugualmente e l’unica cosa che vi resterà da pulire all’interno del tostapane saranno le briciole.

Il tostapane “all’inglese” potrebbe essere l’altra soluzione per evitare di sporcare tutto di formaggio: è quello in cui le due fette di pane vanno inserite singolarmente, senza farcitura, e quando sono perfettamente tostate vengono spinte in alto da una molla. Lo abbiamo senz’altro visto in molti film americani. È spesso acquistato per errore da clienti che poi vengono a lamentarsi che “mancano le pinzette”; infatti nel mio negozio è a debita distanza dagli altri, per far capire che c’è una netta differenza. Tuttavia, ultimamente ha un suo mercato. Lo comprano soprattutto quei ragazzi giovani che apprezzano una fetta di pane tostato a colazione o che farciscono le due fette perfettamente tostate da ambo i lati per un toast super-croccante. Io dico sempre che può essere usato anche per le bruschette, “italianizzandolo” un po’. 

La bistecchiera è l’ideale per chi vuole avere due prodotti in uno visto che, come dicevamo prima, lo spazio all’interno delle nostre abitazioni è piuttosto limitato. È composta da due piastre riscaldanti che si chiudono per “pinzare” un panino, una fetta di carne o il nostro toast. Per esperienza vi dico che, se il toast è troppo sottile, c’è il rischio che le due piastre chiudano quasi ermeticamente l’umidità all’interno del panino rendendolo molliccio e quindi poco croccante. Ecco perché sconsiglio questo genere di prodotto a chi mette solo una fettina di prosciutto e formaggio in due sottili fette di pancarrè. Invece sono l’ideale per chi ama sandwich spessi o panini rustici: lo spessore del cibo aiuta a far fuoriuscire l’umidità dalle piastre, ecco che otterremo l’effetto “crispy”. Ha senso ascoltare un paio di minuti la spiegazione del commesso, perché questi prodotti arrivano a costare cifre abbastanza elevate che potrebbero – o no – fare al caso vostro nel caso in cui cuciniate spesso carne e verdure “alla griglia”. Gli ultimissimi modelli in commercio sono dei veri e propri “barbecue da interno”. Quindi, se l’intenzione è quella di avere più prodotti in uno, è senz’altro un buon investimento. 

Non avreste mai immaginato che ci fosse un mondo intorno al toast, vero? E non vi ho parlato del microonde, del fornetto, della piastra elettrica per le crêpes e dell’immancabile friggitrice ad aria: anche questi piccoli elettrodomestici possono tostare un sandwich in maniera quasi perfetta. 

Fatevi aiutare nella scelta dai commessi dei negozi e acquisterete il prodotto che fa per voi così, vedrete, non rimarrà chiuso in un armadio.

Anche per oggi dal vostro Gianni è tutto, alla prossima!


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