Estrattori, centrifughe e spremiagrumi: guida alla scelta

In cucina ci penso io
[ 21/07/2019 ]  

Il mondo degli elettrodomestici in cucina si è arricchito da qualche anno di nuovi prodotti e idee. Uno di questi è sicuramente l'estrattore, fino a poco tempo fa oggetto semi sconosciuto e dai tratti mistico-mitologici. Questo oggetto è entrato (o sta per farlo) nelle case di molti italiani, affiancandosi spesso ai già presenti e utilizzati frullatori o spremiagrumi. Ma quali sono le vere differenze, e perché usarne uno piuttosto che un altro? Facciamo il punto con qualche considerazione.

Gli estrattori innanzitutto non utilizzano lame, ma spremono a freddo mediante l'utilizzo di una coclea, ovvero un "masticatore" che preme frutta e verdura verso il filtro, che a sua volta divide i liquidi dalla parte solida. Un buon metodo per distinguere una centrifuga da un estrattore, infatti, è proprio guardare quante bocchette esterne possiede: se ne ha due è sicuramente uno di questi ultimi, perché fa uscire i liquidi da una parte e il residuo secco dall'altra. La centrifuga, invece, mescola tutto ad alta velocità (può arrivare anche a 20 mila giri al minuto) facendo uscire liquido, polpa e residuo tutto insieme in modo omogeneo. L'estrattore è sicuramente più lento (40-80 giri al minuto) ma si riesce ad ottenere un succo da praticamente qualsiasi cosa, verdure e semi compresi. E' infatti possibile inserire carote, sedani, riso, mandorle, e in genere tutti quei cibi "difficili" da trattare con un frullatore, con il quale otterreste solo una pappa indistinta e imbevibile. Il discorso, sentito e risentito, riguardo al fatto che gli estrattori conservino tutte le vitamine e i nutrienti perché macinano lentamente, è vero fino a un certo punto. Una macchina che spreme a valori sopra la media, come ad esempio 60, 80 giri al minuto, in realtà non ossida assolutamente niente. Si tratta infatti di un giro al secondo, una velocità tale da permettere comunque la spremitura a freddo.

Distinguere un buon estrattore da un altro, quindi, dipende poco dalla velocità dei suoi giri. La cosa più importante piuttosto è la resistenza del motore e i materiali utilizzati: alcuni modelli usano il titano al posto dell'acciaio comune, o il silicone al posto della plastica. Un ottimo modello riesce a spremere senza problemi anche i frutti più coriacei come il melograno o le noci, mentre altri più economici potrebbero incepparsi durante l'utilizzo. Potremmo dividere così chi utilizza una centrifuga o chi preferisce l'estrattore: per i primi si tratta prevalentemente di frullare frutta morbida e succosa (agrumi in primis) e in modo veloce, tale da mantenere anche la parte più fibrosa e nutriente. Chi predilige il secondo ha sicuramente più tempo per aspettare il succo, ma può mettere dentro la macchina praticamente qualsiasi cosa. Zenzero, verdure, frutta secca, semi, qualsiasi cosa può essere inserita in un estrattore, che come risultato darà una maggiore quantità di succo, ma meno fibroso della centrifuga.

Esistono poi anche gli spremiagrumi, altra categoria di prodotti similari ma non uguali. Si possono accostare alle centrifughe, con la differenza che la parte solida viene separata dal succo e la quantità di quest'ultimo risulterà più modesta (ci vogliono mediamente il doppio di arance per ottenere lo stesso succo rispetto alle altre tipologie di macchine di cui abbiamo parlato in precedenza). Le ultime "mode" in cucina, se seguiamo le ricette che spopolano sul web, impongono sicuramente di avere un estrattore in casa, in quanto risulta il prodotto più completo ed efficiente per ottenere un liquido dalla materia prima solida o semi solida. La varietà e la eterogeneità delle ricette è inoltre estremamente maggiore: si può ottenere un latte di soia oppure di riso, si possono creare sorbetti mettendo nella macchina frutta congelata, si possono fare spremute mixando frutta, verdura e radici come lo zenzero, cosa finora impossibile.

Per quanto una differenza di prezzo delle centrifughe non incida sulla qualità del succo stesso ma solamente della macchina in sé (durata, materiali, estetica), suggeriamo di guardare con estrema attenzione al prezzo degli estrattori. Come dicevamo in precedenza, un prezzo troppo basso indica un albero motore di scarsa qualità e materiali che potrebbero rompersi o incepparsi durante la rotazione e la spremitura di cibi più duri. Non è un caso che solo gli estrattori più costosi riescano a produrre i sorbetti (il ghiaccio è molto resistente) e possano estrarre succo anche da frutta secca, semi e radici, cosa pericolosa generalmente sui modelli sotto i 129/149 euro. 


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