Per i piani cottura è induzione mania: attenzione alle pentole giuste

In cucina ci penso io
[ 24/04/2022 ]  

La tecnologia a induzione ‘scalda’ il gradimento dei consumatori, che dimostrano di apprezzare sempre di più questo diverso strumento per cucinare. Affascina la superficie liscia e senza interruzioni, bella da vedere, facile da pulire, con la spugna si tira dritto, senza fare i percorsi a ostacoli intorno ai bruciatori del tradizionale fornello a gas. Facile anche da usare, dopo un breve periodo di apprendistato e più efficiente del classico piano cottura. Il piano a induzione non usa la fiamma alimentata dal gas, bensì un principio che in fisica è chiamato dei campi elettromagnetici, generati da bobine alimentate elettricamente: riscalda solo il fondo della pentola a diretto contatto con la zona che si riscalda. Un altro vantaggio è il livello di sicurezza. L’induzione elimina il pericolo di fughe di gas e altri spiacevoli incidenti domestici, come scottature dovute al riscaldamento del piano e delle griglie di appoggio. Il calore si irradia solo nel diametro a contatto con la pentola.

ll piano a induzione conviene?

Nella situazione attuale del mercato energetico, le valutazioni sui costi di fornitura del gas o dell’energia elettrica risultano complicate da fare rispetto al passato. Ci sono altre considerazioni da fare, oltre la sicurezza, sulla convenienza dell’induzione. Ad esempio il risparmio di tempo. La cottura a induzione dimezza i tempi di cottura: un litro d’acqua impiega 3-4 minuti ad arrivare a ebollizione, contro i circa 6-8 del sistema tradizionale a gas. Il rendimento energetico del piano cottura a induzione è di circa il 90% mentre il fornello tradizionale a gas si attesta intorno al 40-55%. Il calore sprigionato dalla fiamma, mai a diretto contatto con la pentola,  si disperde per buona parte  nell’ambiente, contribuendo a riscaldare la cucina invece che l’acqua della pasta. Un effetto collaterale non proprio gradevole, specialmente d’estate. Inoltre i piani a induzione, di classe energetica A, rientrano nella agevolazione fiscale che prevede una detrazione Irpef del 50% se acquistati in concomitanza con lavori di ristrutturazione della propria abitazione.

Cucinare a induzione, le differenze

Per chi è abituato al gas, cucinare con il piano a induzione comporterà un piccolo periodo di adattamento. Sarà infatti necessario abituarsi a tempi più brevi di cottura e a una diversa modalità di controllo del calore. Mentre la fiamma si abbassa immediatamente con un gesto, la zona a induzione richiede qualche momento in più per ridurre la temperatura, un problema facilmente risolto dalle tecnologie presenti nei piani a induzione più attuali, che integrano livelli di potenza preimpostati adatti a diverse preparazioni. Indicativamente, i livelli di massima potenza si useranno per bollire l’acqua, quelli medio-alti per rosolare, friggere o cuocere una frittata, o la classica fettina, mentre a bassa potenza si cucineranno stufati, brodi vegetali o di carne.

Attenzione alla pentola giusta

Non tutte le pentole sono adatte per la cucina a induzione, servono infatti modelli  dotati di un fondo a base “ferrosa”, che contenga cioè il ferro, materiale in grado di condurre il calore sprigionato dal fenomeno elettromagnetico. Per verificare se le pentole di casa sono utilizzabili sul piano a induzione molte aziende consigliano la prova calamita: se rimane attaccata al fondo, si può stare tranquilli. Vanno bene pertanto le pentole in ghisa, acciaio, acciaio smaltato e inox, mentre quelle in rame, alluminio, ceramica non sono adatte. Esistono tuttavia alcuni modelli, ad esempio in allumino,  prodotti con un fondo speciale che consente l’attivazione del meccanismo a induzione. Il fondo non deve presentare avvallamenti o irregolarità che comprometterebbero una  perfetta aderenza al piano. In genere i prodotti per induzione sono contrassegnati con un cartellino, o recano stampigliato sulla base un simbolo simile a una serpentina, a garanzia di un uso consentito su questo tipo di fornello. Un consiglio utile - e non solo per la cottura a induzione - è preferire coperchi trasparenti, anziché in acciaio, permettono di controllare l’alimento in cottura senza bisogno di spostarlo dalla pentola, evitando così di ‘disturbare’ la temperatura di cottura.

Una scelta sostenibile

In periodo di efficientamento energetico e di trasformazione sostenibile, peraltro sostenuta da incentivi statali, il piano a induzione è indubbiamente una scelta da considerare. Funziona infatti con un’energia - quella elettrica - che può derivare da fonti rinnovabili, come ad esempio impianti fotovoltaici, e in presenza di un sistema di riscaldamento domestico in pompa di calore. Permette di staccare definitivamente la propria abitazione dalla fornitura del gas, con cui invece funzionano i tradizionali fornelli, eliminando ogni costo fisso per questo genere di servizio. Il gas, ricordiamo, è un combustibile fossile non rinnovabile, bruciando sprigiona Co2 e altri inquinanti che impattano sull’ambiente.


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