Dreamlab, l'app che combatte il cancro

Mondo smartphone
[ 12/08/2019 ]  

Lo smartphone che abbiamo tra le mani ha con molta probabilità una potenza di calcolo centomila volte superiore a quella del computer che portò il primo uomo sulla Luna 50 anni fa. Tanto che potrebbe gestire contemporaneamente 120 milioni di missioni lunari. Chissà cosa penserebbero gli scienziati della Nasa del 1969 sapendo che lo usiamo solo per commentare sui social.

Per fortuna oggi esiste una maniera più proficua di utilizzare la potenza di elaborazione dei nostri telefonini: aiutare la ricerca sul cancro. Da AIRC e Fondazione Vodafone Italia è nata Dreamlab. Questa app sfrutta l’idea del calcolo distribuito per completare i circa 70 milioni di dati necessari del progetto di ricerca “Genoma in 3D”. L’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro, tramite i suoi biologi computazionali, sta cercando di studiare la struttura tridimensionale del DNA umano per trovare nuove cure più mirate. Per svolgere questo tipo di analisi servono strumenti bioinformatici e statistici molto potenti, e l’algoritmo per questo studio richiede calcoli veramente complessi.

Qui entra in gioco Dreamlab. Il suo funzionamento è semplice quanto ingegnoso: ad un computer molto potente servirebbero 600 giorni di calcoli, acceso 24 ore su 24, per poter completare la prima fase del progetto. Distribuendo piccoli “pacchetti” di dati a una rete di 1000 smartphone, attivi 6 ore a notte, questo tempo si ridurrebbe a 20 giorni.

Dreamlab funziona solo quando il nostro smartphone è inutilizzato e sotto carica – tipicamente nelle ore notturne – e non richiede alcun intervento da parte nostra, se non quello di lanciarla prima di andare a dormire. Una volta conclusi i calcoli del primo pacchetto di dati, il sistema passerà al secondo e così via. Uno smartphone di media potenza può completare facilmente ogni notte 30 calcoli dei 70 milioni necessari. Attualmente sono 16.800 gli utenti registrati che aiutano la ricerca sul cancro. Ma speriamo che siano in continua crescita. Anche perché terminato questo progetto, ce ne sono già altri in attesa di soluzione.

Esistono numerose iniziative di calcolo distribuito che sfruttano la potenza di calcolo dei computer domestici messi a disposizione da numerosi volontari in tutto il mondo. Rosetta@home è forse la più famosa di queste: un progetto che, tramite un piccolo software (BOINC) che possiamo facilmente installare sul nostro PC, si occupa di svolgere calcoli per la biologia molecolare per l’Università di Washington. Ma Dreamlab è la prima APP tutta italiana, e inoltre consente di utilizzare lo smartphone, sicuramente acceso più spesso del nostro personal computer.

Noi vi consigliamo di usarla. É una maniera intelligente di sfruttare le ore di inutilizzo e la potenza inespressa del nostro telefonino. Anche gli scienziati della Nasa sarebbero fieri di voi. Dopotutto non stiamo chiedendo la Luna.


Condividi questa pagina :

Torna indietro