Smartphone: una task force contro gli incidenti stradali

Mondo smartphone
[ 24/01/2020 ]  

La causa principale della distrazione alla guida è proprio l’utilizzo dello smartphone: assieme al mancato rispetto della precedenza o del semaforo e alla velocità troppo elevata, è alla base di comportamenti dalle conseguenze spesso drammatiche. Sul totale, la percentuale di incidenti dovuti alle distrazioni da smartphone raggiunge punte del 20%; il suo uso in macchina equivale a guidare bendati in mezzo al traffico. Si è calcolato, ad esempio, che dare una veloce occhiata al cellulare comporta mediamente 10,6 secondi di distrazione, come se percorressimo 150 metri al "buio totale", condizione sufficiente per subire qualsiasi imprevisto, un attraversamento improvviso, una frenata, un semaforo che diventa rosso: tutte occasioni di potenziali incidenti.

Sanzioni più severe

Per limitare il fenomeno il nuovo Codice della Strada prevede, oltre al divieto d’uso di smartphone, computer, tablet e simili dispositivi, un generale aumento delle multe per chi guida consultando il cellulare. L’inasprimento delle sanzioni prevede multe da 422 euro a 1.697 euro e la sospensione della patente da 7 giorni fino a 2 mesi. Nel caso in cui la violazione si ripeta nel biennio, la sanzione passa da 644 a 2.588 euro, con sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi.

Possibili soluzioni

Data l’entità e la complessità del fenomeno, le istituzioni per cercare soluzioni possibili al fine di ridurre significativamente il numero delle vittime, recentemente hanno istituito un Centro di Eccellenza sulla sicurezza stradale, progetto pilota che integra competenze in materia di sicurezza stradale di Polizia di Stato, Università la Sapienza di Roma, Asl Roma 1 e Fondazione Ania (Associazione Nazionale imprese assicuratrici). Il centro costituirà una task force congiunta per impostare un modello predittivo dei comportamenti e dei profili di rischio grazie alle competenze tecniche, ingegneristiche, analisi statistiche, mediche e psicologiche della polizia, degli accademici, personale medico sanitario e membri della fondazione. Si discuterà inoltre di temi rilevanti ai fini della sicurezza stradale come, ad esempio, l’inidoneità fisica dei conducenti in relazione agli incidenti. Sul fronte della comunicazione, Polizia di Stato, Sapienza Università di Roma e Fondazione Ania insieme hanno già curato il progetto Icaro, la campagna di educazione stradale che dal suo avvio ha raggiunto oltre 600.000 studenti delle scuole di ogni ordine e grado.


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