Le app da non installare sul cellulare

Mondo smartphone
[ 28/03/2022 ]  

Oggi vogliamo andare controcorrente e, una volta tanto, parlare di cosa non  installare mai su uno smartphone. Amici, parenti e colleghi ci assillano con i loro consigli su app e programmi, a volte di discutibile qualità o utilità. Ma saranno veramente indispensabili? Esistono alcuni software che sarebbe il caso evitare, per alcune ragioni molto importanti che vi spiegheremo.

Partiamo da questi presupposti: nei cellulari conserviamo veramente di tutto, dai dati personali alle fotografie, passando per i numeri della rubrica e i documenti di lavoro. E’ quindi fondamentale preservare tutti questi file dal loro utilizzo da parte di aziende terze o nel peggiore delle ipotesi da malfattori. I nostri dati possono essere violati in modo molto semplice se non si prestano le dovute attenzioni nell’installazione di alcune app.

Ultimamente sia Google che Apple hanno eseguito una profonda pulizia dei loro store virtuali, eliminando la maggior parte dei software che nascondevano secondi fini malevoli o che non rispettavano gli standard di sicurezza e qualità della casa madre. Nonostante questo sforzo nel mantenere “puliti” i negozi digitali ufficiali (App Store per iPhone e Play Store per Android), è ancora possibile incappare in app di dubbia provenienza, e quindi pericolose. Non solo per la nostra privacy, ma spesso anche per il funzionamento stesso del dispositivo dove sono installate. Alcuni software possono infatti rallentare il processore e il funzionamento generale, mentre altre drenare la batteria molto più velocemente rispetto al suo normale consumo.

Iniziamo i nostri “contro consigli” parlando di Clean Master, app molto diffusa in tutto il mondo e usata per ripulire i cellulari da file spazzatura e RAM inutilizzata. Ebbene, programmi del genere oggi sono praticamente senza alcuna utilità. Android, nelle sue ultime versioni, riesce a gestire autonomamente la memoria volatile chiudendo sessioni non utilizzate e ottimizzando il funzionamento dello smartphone. Anche iPhone ha una funzione simile ormai da molti anni. Inoltre, Clean Master spesso consiglia la rimozione di file che contengono dati personali, i quali una volta eliminati non possono più essere ritrovati o sottoposti a backup. Un vero e proprio inutile rischio.

Tra le app di social media va molto di moda Snapchat, popolare applicazione di messaggistica scaricata da miliardi di utenti in qualsiasi paese del mondo. Ebbene quest’ultima è una di quelle che riducono maggiormente l’autonomia della batteria, andando a interferire sia con il consumo energetico che con il traffico dati internet. Snapchat è sempre attiva in background e rappresenta una delle app che richiede più risorse di sistema in assoluto.

Parliamo ora di applicazioni molto diffuse che al loro interno ospitano un quantitativo sproporzionato di pubblicità, spesso ingannevole. E’ questo l’esempio di Music Player, lettore di file mp3 e molto altro perennemente invaso da banner (anche ingombranti) che accidentalmente possono essere cliccati e che riportano a siti di dubbia provenienza.

Quick Pick è invece un software utile a gestire la galleria di foto e video. Da non molto la società generale che produce questa app è stata inglobata nella cinese Cheetah, che dal canto suo ha iniziato a farcirla di pubblicità e annunci. La monetizzazione di app gratuite passa anche da questo: un utilizzo selvaggio della comunicazione visiva.

Fate molta attenzione ai videogiochi. Per quelli gratuiti ci vuole un’attenzione maggiore. Molti sfruttano la possibilità di farvi pagare tramite un click accidentale che va a scalare i soldi direttamente dal credito telefonico o dal metodo pre impostato. Si tratta di micro transazioni che spesso arrivano anche a cifre considerevoli: si parla di acquisti da 99 euro, 149 euro e così via. In caso vi accorgeste di aver attivato una di queste trappole, tramite il Play Store o la pagina principale dell’App Store potete fare reclamo e vedervi stornare il denaro, a patto di farlo tempestivamente.

Citiamo infine la maggior parte degli antivirus in commercio. Partiamo dal presupposto citato in apertura di questo articolo: i nostri dati sono la cosa più importante ed è necessario metterli al sicuro. Sia Apple che Google hanno un loro sistema per filtrare software malevoli e trojan direttamente nei browser e negli store digitali. L’importante, per essere sicuri, è rimanere sempre nell’ambiente “protetto” dei loro Store. Uscendo da questo recinto, quello che viene scaricato e installato è totalmente a rischio e pericolo dell’utente stesso.

Molto spesso le insidie di alcune app arrivano dagli aggiornamenti invece che dalla installazione stessa. In pratica alcuni sviluppatori fraudolenti rilasciano software “benigni” tramite i canali ufficiali (insomma, programmi che effettivamente fanno il loro lavoro e quindi sfuggono ai controlli), per poi inviare agli utenti alcune notifiche di aggiornamento tramite siti di terze parti e collegamenti fuori dai canali ufficiali. Dopo questi aggiornamenti, i software iniziano a rubare dati bancari e personali senza dare nell’occhio. Il nostro consiglio è quindi quello di fare gli aggiornamenti (nel modo più assoluto!), ma sempre e solo tramite le app principali App Store e Play Store.


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