Italiani: sostenibili più in teoria che in pratica

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[ 22/01/2023 ]  

L’interesse diffuso per i temi della sostenibilità fatica a tramutarsi in scelte quotidiane di consumo; frenano fattori culturali, anagrafici e, non meno importante, economici. È quanto emerge dalla prima ricerca dell’osservatorio ‘Agos Insight - I nuovi consumi sostenibili’, promosso da Agos (società di credito al consumo) in collaborazione con Eumetra (istituto di ricerche sociali e di marketing) sull’evoluzione green degli italiani. Spicca l’interesse dei consumatori per l’efficientamento energetico della propria casa e degli elettrodomestici, gli stessi che però richiedono con forza più informazioni e consulenza da parte di rivenditori e aziende.

È più facile essere green in casa che fuori

Migliorare l’efficienza energetica della propria casa è in cima alla sensibilità nazionale (90% degli intervistati); il 71% degli italiani sostiene di aver modificato le proprie abitudini a favore di una riduzione dei consumi, comportamenti indotti senza dubbio da una maggiore coscienza ambientale, ma anche dalla contingenza del considerevole aumento dei costi di metano ed energia e, aggiungiamo noi, probabilmente grazie alle campagne di sensibilizzazione del Ministero della Transizione Ecologica relative al Piano di contenimento dei consumi energetici. È un interesse che però rimane piuttosto superficiale e senza approfondimento, se quasi la metà delle persone coinvolte nella ricerca (49%) non conosce la classe energetica della propria abitazione. Una simile situazione si ripropone per gli elettrodomestici presenti in casa: le persone dimostrano una diffusa e convinta attenzione (94%) per il grado di efficienza di questi prodotti, e molti consumatori (84%) conoscono le nuove etichette e la relativa scala di classificazione energetica (da A a G). Ma sono in pochi poi (38%) a sapere quanto gli apparecchi domestici pesano sulle bollette. Eppure è un’incidenza tutt’altro che marginale: circa il 58% dei consumi di casa è riconducibile agli elettrodomestici, pertanto può risultare molto utile sapere che, ad esempio, sostituire una lavatrice vecchia di 10 anni con un modello nuovo molto più efficiente - in classe energetica A - porta in media a ridurre il consumo di energia di oltre il 60%, e la stessa proporzione vale indicativamente anche per frigoriferi e lavastoviglie. I consumatori però sentono il bisogno di colmare questo vuoto informativo: l’82% delle persone intervistate dichiara una forte esigenza di avere più notizie su questo tema, e il desiderio di essere assistiti da aziende e rivenditori preparati in grado di guidare nella scelta d’acquisto, facendo meglio comprendere i vantaggi di una soluzione efficiente. Se in casa la transizione sostenibile produce comunque dei risultati, sul fronte della mobilità fra il dire e il fare c’è ancora molto mare: abbandonare la comodità della propria macchina per andare a piedi o con mezzi pubblici è ancora una scelta di pochi, difficile da adottare: solo il 15% degli intervistati, infatti, dichiara di aver preso in considerazione soluzioni più sostenibili per i propri spostamenti.

Generazioni a confronto

Il livello di disponibilità economica è fra gli ostacoli che non permettono al desiderio di essere consumatori sostenibili di diventare realtà; i prodotti con questa qualità, infatti, costano mediamente di più, e possono pertanto non essere compatibili con l’esigenza di far quadrare i conti.  Secondo la ricerca Agos, in questo senso è la generazione dai 30 ai 50 anni la più penalizzata, ‘alle prese con spese per la casa e per i figli e con stipendi che non sempre consentono scelte di comportamento più virtuose’. I nati a cavallo del secolo, la cosiddetta generazione Z, risultano più attivi nell’adottare consumi sostenibili, anche se comportano maggiori costi: l’86% infatti è disposto a pagare di più. Per questi giovani è superfluo parlare della sostenibilità e dichiararne l’importanza: il tema per loro è ormai ‘profondamente interiorizzato’. 

Riguardo alla sostenibilità sei idealista, concreto, impossibilitato o indolente?

In base ai dati raccolti, Agos ha definito 4 tipologie di italiani aggregati secondo il grado di attenzione e l’importanza che attribuiscono alla sostenibilità e alle risorse economiche a disposizione della famiglia. In quale vi riconoscete?

Gli Idealisti (31%) è la tipologia più diffusa tra la generazione Z, è caratterizzata dalla giovane età e da risorse economiche a disposizione, spesso determinate dalle poche spese da affrontare. Gli idealisti sono i più orientati verso i temi della sostenibilità, che considerano importanti, e i più attenti nei comportamenti di tutti i giorni. 

I Concreti sono il gruppo più numeroso (32%). Prevalentemente femminile, è principalmente composto da persone delle età di mezzo, dai 35 ai 55 . Hanno in genere figli a carico e/o genitori anziani e, pur di fronte a un reddito buono, non hanno risorse sufficienti per adottare comportamenti sostenibili quanto vorrebbero, affrontando costi maggiori. 

Gli Impossibilitati (21%) sono un gruppo principalmente maschile con titoli di studio più bassi. Fanno spesso lavori di manovalanza e hanno maggiori difficoltà nella gestione del bilancio mensile. Questa situazione induce a ritenere la sostenibilità come un tema secondario. Adottano qualche comportamento ‘green’, ma più collegato alla riduzione delle spese. Sono i meno propensi a spendere di più per prodotti o servizi sostenibili. 

Gli Indolenti (16%) sono un altro gruppo a prevalenza maschile, spesso con un buon grado di istruzione. Hanno un buon livello economico e ritengono importante il tema della sostenibilità, ma hanno poca voglia (e forse tempo) di impegnarsi in prima persona. Sono infatti più che disponibili a spendere di più per iniziative a favore della sostenibilità, ma non a cambiare i propri comportamenti.


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