La caduta dei giganti

Notizie & curiosita'
[ 10/02/2023 ]  

I giganti della tecnologia stanno vivendo i postumi di una sbornia post-pandemia. Ora cercano di ridurre i costi per contenere le perdite. Amazon sta riportando la sua attività al 2019, razionalizzando gli investimenti fatti per espandersi in maniera aggressiva durante il boom del Covid. Dopo un periodo di crescita ridotta, il gigante della vendita al dettaglio si è accorto che il difficile contesto economico sta intaccando le sue prestazioni. Se guardiamo le vendite di prodotti del sito principale e dei contenuti media digitali, nel quarto trimestre del 2022 Amazon ha registrato un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Anche l’attività di cloud-computing, chiamata Amazon Web Services, è in calo del 20%. Amazon punta molto su questo segmento come motore di profitto, soprattutto quando le vendite sono in difficoltà. Le azioni Amazon sono scese di circa il 50% lo scorso anno, perdendo oltre 830 miliardi di dollari di valutazione di mercato. All'inizio del 2022 l’azienda ha chiuso le sue librerie fisiche e si è mossa per frenare le spese rallentando l'apertura di nuovi magazzini. Il mese scorso, la società ha dichiarato che avrebbe licenziato più di 18.000 dipendenti. La forza lavoro dell'azienda era aumentata di 800mila unità, principalmente nelle sue centinaia di magazzini, tra la fine del 2019 e la fine del 2021. “Amazon, come i suoi clienti, sta cercando modi per contenere i costi”, ha affermato il CFO Brian Olsavsky.

Costi da contenere

Anche Apple ha riportato risultati trimestrali deludenti che hanno posto fine alla serie di tre anni di record di vendite e profitti. Il gigante di Cupertino ha annunciato il suo primo calo dei ricavi trimestrali in quasi quattro anni, poiché le interruzioni della produzione in Cina hanno frenato la sua capacità di fornire iPhone. Per il trimestre conclusosi a dicembre, i ricavi di Apple sono scesi del 5%, ben al di sotto delle stime degli analisti. Il vento sta cambiando, ma Apple si dice pronta a navigare anche con correnti sfavorevoli. Finora, l’azienda della mela è riuscita ad evitare licenziamenti di massa, proprio per il fatto di aver tenuto un ritmo di crescita più lento durante la pandemia: negli ultimi tre anni, la forza lavoro di Apple è cresciuta di circa il 20%, mentre concorrenti come Meta e Amazon hanno quasi raddoppiato il numero dei dipendenti nello stesso periodo. Il CEO Tim Cook ha affermato che la società sta gestendo i costi in modo molto rigoroso e sta riducendo le assunzioni in alcune aree, pur continuando ad assumere in altre. "Vedo i licenziamenti come l'ultima istanza", ha detto Cook. “Non si può mai dire mai. Vogliamo gestire i costi in altri modi nella misura in cui possiamo”.

Meno smartphone

Dall’altra parte del globo, un altro gigante si sta indebolendo: Samsung ha registrato un calo dell'utile operativo del 69%, colpito dalla contrazione delle vendite di chip e smartphone a causa del calo della domanda. L'industria globale degli smartphone è in crisi, facendo crollare i profitti della casa di Seoul, il più grande produttore di smartphone al mondo. La divisione mobile dell'azienda ha registrato un utile operativo nel quarto trimestre di 1,7 trilioni di won, un calo del 36,1% rispetto all'anno precedente. Samsung prevede che la richiesta di semiconduttori e smartphone rimarrà debole poiché le sfide macroeconomiche e i timori di una recessione non fanno sperare in un rimbalzo a breve termine della domanda di chip di memoria, ma una ripresa nel medio-lungo periodo potrebbe essere possibile già dalla seconda metà del 2023. Smartphone, server e i PC di nuova generazione che sono stati lanciati di recente richiedono memoria più avanzata in volumi maggiori, il che può influenzare positivamente la domanda. Nonostante l'attuale recessione, Samsung ha affermato che manterrà i suoi piani di spesa per il 2023 simili a quelli dello scorso anno. La mossa contrasta con quella dei rivali che hanno già ritirato i loro piani di espansione o ridotto la produzione per quest’anno.

I postumi della sbornia

È iniziata la caduta dei giganti? Questi risultati riflettono il modo in cui i grandi player della tecnologia continuano a lottare con la traballante domanda dei consumatori, spingendo i leader aziendali a enfatizzare la riduzione dei costi e altre misure per migliorare l'efficienza e stabilizzare le loro attività. Non tutti stanno agendo sui costi del personale come unica leva per ridurre le spese, molte aziende stanno investendo in ricerca e sviluppo per trovare al più presto nuove sacche di fatturato nei mercati emergenti, altre hanno avuto la saggezza di intuire a cosa avrebbe portato un’espansione aggressiva in un periodo straordinario che non sarebbe durato per sempre. Ma la consapevolezza che il Covid, con le sue restrizioni e i suoi lockdown, abbia portato uno stato d’ebrezza nella new-tech sta ormai prendendo piede all’interno dei gruppi dirigenti. Ora si tratta di reagire ai postumi della sbornia.

Fonte: Wall Street Journal


Condividi questa pagina :

Torna indietro