Elettrodomestico rotto? Ecco cosa fare

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[ 22/11/2023 ]  

Il guasto di un elettrodomestico può essere una vera…rottura. Spesso, poi, ci mettiamo del nostro per complicarci la vita, ritardando l’intervento tecnico perché non abbiamo bene idea di come muoverci. Sono Gianni, commesso di un piccolo negozio di elettronica, e oggi vorrei aiutarti a trovare calma e serenità anche in un momento difficile come quello del “tradimento” del nostro compagno tecnologico.

A chi rivolgersi?

Il Codice del Consumo parla chiaro: il consumatore deve sempre e comunque rivolgersi al rivenditore per qualsiasi difetto di conformità. Questo vale nei due anni di garanzia legale, ma io direi anche oltre. Se non sai cosa fare, infatti, la cosa migliore è rivolgerti al negozio dove hai acquistato l’elettrodomestico e chiedere informazioni su come comportarti. Verrai indirizzato da chi, come me, si trova spesso ad avere a che fare con frigoriferi che scaldano, forni che non cuociono e televisori che restano spenti. Questo ti eviterà di cascare nel tranello di alcuni siti Internet che promettono il rapido invio di un tecnico, salvo poi scoprire che è un servizio dietro lauto compenso (anche durante la garanzia legale).

Le istruzioni, queste sconosciute

Può sembrare banale, ma la prima cosa da fare quando sospetti che il tuo prodotto sia rotto, o abbia un difetto, è aprire il libretto di istruzioni. Lo hai buttato? Nessun problema, cercando marca e modello dell’elettrodomestico su Internet dovresti riuscire a reperire facilmente il file PDF con il manuale d’uso del prodotto. Verso la fine del libretto, di solito, troverai una serie di consigli della casa produttrice da mettere in atto quando si manifesta un problema. Possono apparire spontaneamente ironici, come “stacca la spina e riattacca la spina”, ma a volte ci sono suggerimenti più specifici che aiutano proprio a risolvere quel particolare tipo di problema.

Se, nonostante questo, non ne vieni a capo, prova a digitare su Google il problema che stai riscontrando, spesso troverai qualche suggerimento (a volte addirittura qualche video) che ti mostra una soluzione pratica. L’importante è che non ti venga chiesto di smontare l’elettrodomestico, cosa che potrebbe invalidare la garanzia, quando non metterti in pericolo di folgorazione.

Le hai provate tutte, ma evidentemente il tuo prodotto ha deciso proprio di abbandonarti? A questo punto si apre il bivio: se il prodotto è coperto ancora da garanzia o se, invece, sono trascorsi più di 26 mesi dal suo acquisto. Ma non erano 24? No, perché sempre secondo il Codice del Consumo il cliente finale può denunciare il difetto entro due mesi dalla sua scoperta, quindi fino a due mesi dopo i ventiquattro previsti dalla garanzia, cioè appunto 26 mesi.

Prodotto coperto da garanzia

Nel caso in cui ci troviamo all’interno della garanzia legale, puoi stare tranquillo: non dovrai pagare nulla per la riparazione dell’elettrodomestico. Se il prodotto è facilmente trasportabile, pensiamo ad esempio ad un telefonino o un piccolo televisore da 32”, la cosa migliore è imballarlo bene, meglio se nella confezione originale, munirsi della prova d’acquisto e recarsi in punto vendita. Se, invece, ci troviamo di fronte ad una lavatrice, un frigorifero, un televisore da 50”, insomma tutti quei prodotti che non sono facilmente trasportabili, sarà sufficiente andare in punto vendita con la prova d’acquisto. Perché la chiamo “prova d’acquisto” e non scontrino? Perché dovremo semplicemente dimostrare al rivenditore che quel prodotto è stato acquistato da lui, questo vale anche se abbiamo buttato lo scontrino nell’immondizia mesi prima: sarà sufficiente un estratto conto bancario dove è riportata la cifra che abbiamo speso, in quel particolare giorno presso il negoziante, e il modello del prodotto che abbiamo comprato (possibilmente il codice a barre della scatola). Sarà cura del rivenditore risalire allo scontrino originale. Ovviamente, ti sconsiglio di fare questo genere di richieste nel sabato pomeriggio di un weekend di pioggia col negozio pieno.

Fatto ciò, verrai indirizzato nella maniera corretta. Nel caso di un piccolo elettrodomestico il negoziante ritirerà il prodotto e ti rilascerà una ricevuta, nel caso di un grande elettrodomestico ti dirà quale procedura adottare: chiamare un numero verde, mandare una mail al produttore, aprire una pratica di riparazione on-line. Dovrai tirare un bel respiro e munirti di santa pazienza, oltre che del numero di serie del prodotto, e seguire la prassi. Fatti sempre rilasciare il numero di pratica dalla centralinista, ti servirà per sollecitare il tecnico in caso di ritardi.

Ma non potete cambiarmelo?

I tempi di attesa di una riparazione possono essere snervanti, ma se hai eseguito la chiamata al centro assistenza tecnico (detto anche CAT) nella maniera corretta l’unica cosa che puoi fare è attendere l’arrivo dell’esperto. In ogni caso, potrai sempre venire in negozio per avere conferma di aver fatto le cose nel modo giusto, spesso possiamo sollecitare noi stessi il centro assistenza. Tuttavia non possiamo intervenire diversamente: la sostituzione da parte del punto vendita non è prevista se non in casi del tutto eccezionali. Spesso mi sento dire: “Ma non potete cambiarmelo voi e poi farvelo riparare? Sono senza frigo da giorni! Mi serve!”. Noi commessi sappiamo benissimo quanto possa essere frustrante, ma purtroppo abbiamo le mani legate in questi casi. Faccio sempre il paragone dell’automobile: si acquista dal concessionario e, in caso di difetti di fabbrica, ci viene riparata dall’officina, ma non ce ne danno una nuova. 

Prodotto fuori garanzia

Veniamo ora al caso in cui siano passati più di 26 mesi dalla vendita del prodotto. Purtroppo, non potrai più godere della riparazione gratuita. A questo punto, però, non avrai nulla da perdere nello smontare l’elettrodomestico per cercare di individuare il difetto. Alcuni miei clienti, bravi con il bricolage, sono riusciti nell’intento di individuare il guasto, ordinare il pezzo di ricambio e prolungare la vita al prodotto di alcuni mesi. Se non sei un bricoleur affermato, tuttavia, è meglio chiamare un tecnico. 

La domanda del secolo è: “Conviene farlo?”. Quello che dico sempre per rispondere a questa domanda è: “Dipende dal costo e dall’età del prodotto”. Stiamo parlando di una macchina del caffè super-automatica pagata più di mille euro cinque anni fa? Io un tentativo lo farei: cerca su Internet il centro assistenza autorizzato più vicino e chiamalo per sapere quanto costa avere un preventivo attendibile. La lavatrice della nonna ti ha mollato dopo vent’anni di onorata carriera? Non la riparerei. Una volta, ad esempio, un cliente mi ha confessato che il suo frigorifero Liebherr (di ottima marca, quindi) era stato fatto passare dal balcone quando la casa era ancora in costruzione, e quindi sarebbe stato difficile sostituirlo, perché abitava al primo piano di una villetta con la scala a chiocciola. Considerato il noleggio di una piattaforma elevatrice, la consegna avrebbe superato di gran lunga il costo della riparazione. 

La linea di confine, per me, sono i dieci anni di vita. Dopo quel periodo, infatti, è difficile trovare i pezzi di ricambio e un tecnico che venga a casa per avventurarsi nella riparazione fuori garanzia di un oggetto obsoleto. Spesso il costo della manodopera supererà quello dell’acquisto di un nuovo prodotto. È vero che spiace buttare via un prodotto “quasi nuovo”, ma è anche giusto farlo quando è giunto al termine del proprio ciclo vitale, perché un elettrodomestico moderno consumerà di meno e sarà più efficiente.

Conclusioni

Ce lo dicono in tanti. L’economia circolare è sempre più importante. Dopo il boom economico in cui sono andati sempre più diffondendosi elettrodomestici usa e getta, è auspicabile per tutti il ritorno di un modello sostenibile. La riparazione, spesso, conviene ed è a portata di mano, l’importante è sapere come muoversi ed è (anche) per questo che conviene acquistare in un punto vendita fisico, dove possiamo tornare per chiedere informazioni sul da farsi. 

Dal vostro Gianni anche per oggi è tutto, alla prossima!


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