Aumenta la spesa degli italiani per i contenuti online
E' stata presentata la quarta edizione dell'Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano. La vendita di informazione e intrattenimento online è cresciuta del 5% nel 2023, con ricavi complessivi di 3,6 miliardi di euro. A sostenere i consumi un rinnovato interesse per notizie, video e musica in formato digitale, ma anche un incremento della base utenti a pagamento, e un generale aumento dei prezzi medi applicati dalle piattaforme. Secondo una indagine BVA Doxa, circa l’80% degli italiani fruisce di contenuti di informazione e cultura, di intrattenimento, musicali, seguiti da riviste online, videogiochi e podcast, questi ultimi usati da un utente su due. Ebook e audiolibri interessano circa un terzo degli intervistati e, insieme ai podcast, vengono indicati dai consumatori come contenuti con il maggiore potenziale di crescita nel prossimo futuro.
Il mercato dei contenuti digitali ha due fonti di ricavi: la vendita del servizio e la raccolta pubblicitaria collocata sulle varie piattaforme o all’interno dei contenuti stessi. Il segmento più importante del mercato è quello del Video intrattenimento, che vale 1,6 miliardi e rappresenta il 44% della spesa, ha registrato una crescita del 7%, con un andamento di raccolta pubblicitaria che segna un +14%. La maggiore spesa è dovuta anche all’aumento dei prezzi, all’arrivo di nuovi modelli di abbonamento che includono anche pubblicità, e a una più efficace lotta alla pirateria. Il settore è quasi totalmente dominato da servizi in abbonamento con canone periodico, a discapito delle formule a noleggio o acquisto di singoli contenuti.
Il settore del Gaming, con oltre 1,5 miliardi di fatturato pari al 42% del valore totale, è al secondo posto nella lista della spesa digitale; nel 2023 è tornato a crescere (+2%), grazie anche alla diffusione di console ‘digital only’. Nel 2022 il mercato del gaming era stato penalizzato dalle criticità legate alla ridotta disponibilità di semiconduttori, causando un ritardo nella diffusione di console di nuova generazione.
Il settore dell’Audio Digitale rappresenta il 9% del totale mercato, pari a circa 325 milioni di euro, ma registra una crescita del 18%, superiore alla media di mercato (5%), mentre la raccolta pubblicitaria collegata al segmento aumenta del 24%. La musica è il contenuto che produce la quasi totalità del valore, sia in termini di spesa che di introiti pubblicitari. Lo streaming si conferma il modello di fruizione predominante e consolidato, mentre l’acquisto di singoli contenuti rimane marginale. Cresce il consumo degli audiolibri, grazie all’aumento dei titoli disponibili, alla crescente richiesta degli utenti e all’ingresso di nuovi operatori. Anche in questo ambito prevale il modello dell’abbonamento, mentre sono praticamente nulli i ricavi da raccolta pubblicitaria. I podcast si confermano come format dinamico e in crescita, che però non ha ancora definito un modello di business sostenibile; sono ancora limitati i valori di spesa registrati per questi contenuti, offerti spesso all’interno di cataloghi più ampi. La raccolta pubblicitaria mostra contorni più strutturati, confermando le potenzialità del format, ma esprime valori ancora trascurabili. In linea con l’andamento di mercato è la la crescita dell’Editoria digitale - news ed eBook - con un incremento del 4% rispetto al 2022 e una spesa complessiva che supera i 170 milioni di euro, pari al 5% del totale mercato. La tendenza indica un maggior interesse dei consumatori sempre più propensi a pagare per accedere a notizie verificate. In questo segmento domina il modello ad abbonamento, i cui proventi rimangono minoritari rispetto alla raccolta pubblicitaria che è la maggiore fonte di ricavo.
Il mercato dei contenuti digitali impatterà direttamente con l’evoluzione tecnologica, che promette di cambiare radicalmente i termini della partita. Il Web3 - considerato la versione aggiornata di Internet -, l’Intelligenza artificiale generativa e il metaverso stanno gettando le basi per nuovi stili di consumo al momento difficili da prevedere.
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