Come proteggersi dalle zanzare

Notizie & curiosita'
[ 01/08/2020 ]  

È un’estate intensa quella che stiamo vivendo, sotto il profilo della lotta alle zanzare: secondo qualcuno viviamo una vera invasione, ma la certezza è la percezione di particolare sofferenza causata dalla “nuova normalità”, ovvero la tendenza di tante persone - già dalla primavera - di passare molto più tempo negli ambienti domestici all’aperto, come balconi, terrazze e giardini, alle prese con smart-working e tempo libero al riparo dagli assembramenti. E dunque più esposti agli “attacchi” di fastidiosi insetti.

A tutti è capitato di aver pensato alla soluzione migliore per non essere svegliati nel cuore della notte dal fastidioso ronzio di una zanzara e di voler capire che cosa le attira (e le respinge) e come difendersi in totale sicurezza, e perché no, a scegliere un metodo che sia anche a tossicità zero per noi e per l’ambiente che ci circonda. Le zanzare amano gli ambienti umidi e hanno bisogno di acqua stagnante per deporre le uova: per questo il primo importante accorgimento è evitare ristagni d’acqua – ad esempio nei sottovasi delle piante nei balconi. Ne basta davvero poca perché vadano a proliferare!

 

Gli elettroinsetticidi

Gli elettroinsetticidi sono sistemi anti-zanzare che non emettono sostanze tossiche e non usano additivi chimici, ma catturano gli insetti volanti rispettando l’ambiente e i loro antagonisti naturali come ragni, rospi, gechi e altri piccoli animali, e prevedono uno smaltimento sicuro presso i centri di raccolta all’interno di contenitori appositi per lampade a raggi UVA. 

In base al metodo di “cattura” delle zanzare si distinguono tre tipi di elettroinsetticidi:

·       Modelli a carta collante: semplici e silenziose lampade ultraviolette applique sulla quale, al posto del riflettore, viene posta una pellicola collante, che funziona come una carta moschicida.

·       Elettroinsetticidi a ventola o ad azione meccanica. In questo caso la cattura dell’insetto, sempre attratto da luce UVA, è affidata a una ventola che lo “risucchia” e lo imprigiona in un cassettino nel quale le zanzare muoiono per disidratazione.

·       Modelli a folgorazione. Anche questi dispositivi sfruttano la luce ultravioletta come esca, ma utilizzano una scarica elettrica per folgorare la malcapitata zanzara.

Negli ultimi anni sono nati prodotti LED e a basso consumo, con l’obiettivo di rendere sempre più economico e amico dell’ambiente l’impiego dell’elettroinsetticida.

 

Consigli per un utilizzo efficace degli elettroinsetticidi: la posizione conta!

·      La collocazione degli elettroinsetticidi è in una zona un poco distante dai luoghi frequentati dalle persone.

·      Sia per uso interno che per uso esterno è opportuno disporre l’apparecchio nelle zone di maggior penombra e umidità. In una stanza: lontano dalle finestre o più semplicemente rivolto verso l’interno; in giardino lontano da altre fonti di illuminazione.

·      Se all’esterno, collocare gli apparecchi controvento, appesi ad almeno 2 metri di altezza; se all’interno, collocarli distanti da climatizzatori, le zanzare sono infastidite da correnti d’aria, difficilmente si avvicinano quindi all’elettroinsetticida.

·      La zanzara tigre vola solitamente sotto il metro d'altezza, quindi in questo caso è preferibile posizionare le trappole appoggiandole direttamente al suolo.

·      All’interno è importante collocare gli elettroinsetticidi lontano da porte e da finestre, con l’obiettivo di eliminare gli insetti già presenti e non richiamarne da fuori.

·      Se si dispongono di più elettroinsetticidi nello stesso ambiente, occorre distanziarli in base al loro raggio d’azione.

 

La manutenzione degli elettroinsetticidi

·      Per gli elettroinsetticidi a ventola, ogni settimana è opportuno pulire i filtri con acqua e sapone e svuotare il cassettino affinché il flusso d’aria sia sufficiente a catturare e imprigionare le zanzare.

·      Per gli elettroinsetticidi a scarica è importante una pulizia da polveri con aria compressa.

·      Verificare periodicamente che non ci siano componenti rotte o mancanti e cavi scoperti, assicurandosi dell’integrità del prodotto. In caso, è bene ricorrere ad una sostituzione dell’apparecchio o riparazione presso un centro autorizzato.

·      Per mantenere l’efficacia al 100% è consigliabile la sostituzione della lampada UV secondo la frequenza indicata dal produttore (ad esempio dopo 1 anno), mentre per il dispositivo, che di norma ha una durata di anni, è sufficiente procedere con una pulizia e manutenzione regolare.

 

Consigli dell’Istituto per il Marchio di Qualità (IMQ) per un acquisto e utilizzo sicuro degli elettroinsetticidi

·      Verificare la presenza della marcatura  CE

·      Preferire i prodotti che hanno ottenuto un marchio di sicurezza quale IMQ, per essere certi che l’apparecchio è stato realizzato a regola d’arte secondo le norme di sicurezza e verificato, prima dell'immissione sul mercato, da un organismo al di sopra delle parti.

·      Acquistare sempre e solo presso rivenditori affidabili e autorizzati senza inseguire la logica del risparmio.

·      Prima di collegare l’apparecchio verificare che la tensione di rete sia la stessa indicata sull’apparecchio.

·      Attenersi sempre alle istruzioni elencate nell’apposito libretto.

·      Non toccare gli elettroinsetticidi con mani o piedi bagnati o umidi.

·      Non usare gli apparecchi se danneggiati e non ricorrere al fai da te per aggiustarli.

·      Evitare che il cavo o la spina tocchino superfici calde.

·      Non permettere che l’apparecchio sia utilizzato da bambini e per questo posizionarlo fuori dalla loro portata.

·      Non mettere gli apparecchi in funzione in presenza di gas, liquidi o sostanze infiammabili o esplosive.

·      Non coprire l’apparecchio quando è in funzione.

·      Tenere pulite le griglie e i cassetti per la raccolta resti.

·      Verificare che gli elettroinsetticidi da esterno siano resistenti alla penetrazione all’acqua e, come quelli da interno, costruiti con materiale ignifugo che non faciliti un’eventuale propagazione del fuoco. Il cavo deve essere di un materiale resistente alle escursioni termiche, non deteriorabile né a causa del sole né del freddo. La griglia che protegge l’utente deve impedire di poter accedere alle parti in tensione.


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