Tra i fornelli non basta saper cucinare
Abbiamo fatto una spesa intelligente, abbiamo acquistato alimenti di qualità, freschi o confezionati, biologici o magari a chilometro zero. E adesso che sono nella nostra dispensa, siamo sicuri di saperli trattare e conservare in sicurezza e nel giusto modo? Per verificarlo, confrontiamoci con i risultati di una ricerca, condotta da un ente certificatore americano - NSF, National Sanitation Foundation - su un campione di 1000 intervistati. Potremmo avere conferma delle nostre buone pratiche, o scoprire consigli per migliorare i nostri comportamenti.
Scongelare
Non è una buona regola scongelare a temperatura ambiente gli alimenti che togliamo dal freezer. Questa pratica, infatti, potrebbe favorire una veloce proliferazione batterica. Dunque il modo migliore è trasferire il cibo dal freezer al frigorifero e attendere il tempo necessario. Possiamo anche cucinare direttamente il cibo congelato, come ad esempio la carne. In questo caso dobbiamo tener conto di un maggior tempo di cottura. Oppure possiamo scongelare utilizzando il microonde, come del resto facciamo spesso. Se usiamo questo sistema, però, teniamo sempre presente di completare subito la cottura dell’alimento in questione. Insomma, lasciare cibi crudi, scongelati in particolare, a temperatura ambiente non è da fare, certe temperature potrebbero compromettere la carica batterica dell’alimento. Gli intervistati si sono dimostrati abbastanza informati sull’argomento, specialmente per quanto riguarda la carne, alimento principe della dieta americana, quando è stato chiesto loro quale metodo usano più frequentemente per scongelare questo alimento:
Il 18% ha indicato di scongelare la carne a temperatura ambiente.
Il 57% ha indicato di scongelare la carne in frigorifero.
Il 20% ha indicato di scongelare la carne nel microonde.
Conservare gli avanzi
Siamo consapevoli della nostra personale lotta allo spreco alimentare, e stiamo imparando a cucinare la giusta quantità di cibo, ma può capitare che ci siamo fatti prendere la mano e che rimangano delle eccedenze. Per quanto tempo possiamo conservare gli avanzi, in frigorifero? La regola generale è di consumarli entro tre o quattro giorni al massimo, dopo di che vanno buttati. Se si tratta di cibi freschi cucinati, possiamo comunque pensare di congelarli, dopo averli lasciati raffreddare, seguendo poi le indicazioni di scongelamento.
Alla domanda per quanto tempo di solito gli intervistati conservano gli avanzi in frigorifero prima di gettarli:
il 47% ha risposto di aver conservato gli avanzi per tre o quattro giorni.
Il 32% ha conservato gli avanzi per uno o due giorni.
Il 17% ha risposto di aver conservato gli avanzi per più di cinque giorni o fino a quando non hanno generato cattivo odore o sviluppato muffe.
Il 6% ha dichiarato di non tenere gli avanzi.
Lavarsi le mani
Quando si cucina l’igiene è fondamentale, non solo di superfici e attrezzi, ma anche delle mani, sono gli ‘utensili’ più usati in cucina, ed entrano in contatto con vari alimenti. In particolare la ricerca si focalizza sulla manipolazione di carne cruda o pollame, abbiamo già rilevato come sia un alimento preferito dagli americani. Il consiglio è lavarsi le mani con sapone e acqua calda, piuttosto che quella fredda perché rimuove più efficacemente sporco e grasso e aumenta l’efficacia del sapone, che bisogna lasciar agire per una ventina di secondi prima di sciacquarsi.
Alla domanda su come si puliscono normalmente le mani gli intervistati dopo aver maneggiato carne cruda o pollame:
il 77% si è lavato le mani con acqua calda e sapone.
Il 12% ha usato sapone e acqua fredda.
Il 13% ha risciacquato le mani sotto l'acqua del rubinetto senza sapone.
La regola delle due ore
Adesso lo sappiamo: lasciare a temperatura ambiente i cibi, crudi o cotti, non è una buona pratica, ma entro certi limiti si può fare, basta seguire la regola delle due ore. Questo, infatti, secondo NSF è il limite di tempo consentito per tenere gli alimenti fuori dal frigorifero prima di consumarli, ed entro il quale il cibo non corre pericoli batterici. Dunque, entro questo limite, teniamo sul tavolo di cucina le varie portate del nostro pranzo, senza l’assillo da frigidaire, e serviamole con tranquillità. Da evitare, infatti, è l’abitudine di lasciare il cibo per ore o addirittura per giorni a temperatura ambiente: questo, secondo le indicazioni dell’Istituto americano, può essere un comportamento molto pericoloso, poiché i batteri possono moltiplicarsi molto rapidamente a temperature comprese tra 4,4 e 60°C. E la cattiva abitudine è piuttosto diffusa, se alla domanda con quale frequenza hanno mangiato o servito cibo che era rimasto a temperatura ambiente per più di due ore, il 47% degli intervistati ha affermato di averlo fatto almeno qualche volta. E noi, quanto spesso lo facciamo?
L’Istituto NSF (National Sanitation Foundation) è stato fondato nel 1944. È oggi un riferimento internazionale per gli standard di igiene, di salute e sicurezza pubblica. Riunisce autorità di regolamentazione, industria, consumatori ed esperti di salute pubblica, con cui collabora, insieme ai suoi scienziati, ingegneri e professionisti della sanità pubblica, per testare e mettere a punto standard o protocolli.
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