Bonus mobilità: a quando la fase 2?

Notizie & curiosita'
[ 30/08/2020 ]  

Tutti gli interessati sono con il naso all’ingiù, a guardare il sito del Ministero dell’Ambiente dove dovrebbe essere rilasciata a giorni l’applicazione per gestire il contributo per la mobilità sostenibile, come previsto per la fase 2 del provvedimento. E a questo proposito riportiamo un avviso importante: diffidare di qualsiasi altra piattaforma che non sia quella ufficiale. Infatti, in una recentissima comunicazione ufficiale ”Il Ministero dell’Ambiente invita chi intende avvalersi del bonus mobilità 2020 a diffidare di applicazioni web oggi attive e che possono trarre in inganno, perché l’unico canale per ottenere il bonus sarà quello attivato dal Ministero dell’Ambiente sul sito www.minambiente.it" . Ma l’applicazione tarda ad essere implementata, e pare che verranno fatte modifiche rispetto a quanto annunciato.

Che cos’è il bonus mobilità
Si tratta di un contributo pari al 60% - e fino a un massimo di 500 euro - della spesa sostenuta per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita (quelle con un motorino elettrico), e “veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”, cioè monopattini, overboard e segway. Il contributo riguarda anche spese per l’uso di mobilità condivisa, vale a dire abbonamenti per il bikesharing o scooter sharing, già attivi in molte città.

Chi può accedere al contributo
Non tutta Italia può usufruire del bonus. Ma non è nemmeno corretta la limitazione secca ai Comuni sopra i 50.000 abitanti. Per l’anno 2020, infatti, possono usufruire del buono mobilità i cittadini maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. Comprendono in totale circa 1.300 Comuni, molti dei quali con popolazione inferiore alle 50.000 unità. Per  il numero degli abitanti, fa fede il dato ISTAT del primo gennaio 2019.

Come ottenere il rimborso
Per questo incentivo erano state previste due fasi, che si differenziavano sostanzialmente per le modalità di rimborso del bonus al cittadino, erogato fino ad esaurimento delle risorse messe a disposizione, circa 210 milioni di euro. Inizialmente, infatti, (fase 1) era previsto che il cittadino pagasse l’intero costo del bene acquistato e ricevesse il rimborso successivamente, presentando una richiesta. Nella fase 2 il cittadino avrebbe potuto scaricare un buono spesa digitale tramite una apposita applicazione web ministeriale, da presentare al fornitore, pagando quindi solo il  40% della spesa. In pratica, tramite l'applicazione web, il cliente poteva scegliere il mezzo o il servizio che intendeva acquistare , la piattaforma generava il buono spesa digitale da consegnare ai fornitori che aderivano all’iniziativa. A oggi, però, l’applicazione non è ancora stata rilasciata e pare che quanto previsto per la fase due subirà una semplificazione: niente buono digitale, da settembre dovrebbe essere  possibile richiedere il rimborso a fronte della spesa effettuata, compilando un modulo ricavabile dal sito del Ministero dell’Ambiente. La richiesta deve essere validata allegando documento giustificativo dell’acquisto - fattura fiscale o scontrino parlante - per intenderci  simile a quello rilasciato dalle farmacie, che riporta il codice fiscale dell’acquirente. 

Da tenere presente 
Dunque, se acquistate una bicicletta o uno dei beni o servizi che beneficiano dell’incentivo, è fondamentale farsi rilasciare una fattura fiscale o in alternativa lo scontrino parlante: il semplice scontrino fiscale non permette di richiedere il rimborso. Se fate l’acquisto online, accertatevi prima che la piattaforma sia in grado di rilasciarvi la fattura, altrimenti addio contributo. Il bonus ha effetto retroattivo,  per spese fatte a partire dal 4 maggio 2020, sempre che rispettino le caratteristiche indicate dal dispositivo. Il rimborso  potrà essere richiesto una sola volta per nucleo familiare entro il 31 dicembre 2020. Per maggiori informazioni dunque teniamo d’occhio il sito www.minambiente.it .

Gli italiani amano la bicicletta? Un po' sì e un po' no 
Sul fatto che questo mezzo abbia tante qualità, nessuno discute: fa bene alla salute, fa bene all’ambiente e al portafoglio. In città potrebbe essere davvero un'alternativa molto interessante per i propri spostamenti, specialmente se ci sono  piste ciclabili. Secondo uno studio di Legambiente del 2018, in alcune zone d’ Italia l’uso quotidiano della bici come mezzo di trasporto è in linea con la media europea, dove  l’8% dei cittadini se ne serve. Bene, l’8,4% della popolazione del Trentino Alto Adige usa la bici per coprire il tragitto casa-lavoro, in Emilia Romagna è il 7,8%;  in Veneto  il 7,7%.  Nelle stesse regioni anche gli studenti usano volentieri la bicicletta per andare a scuola : in Emilia Romagna è il 9,3% , in Veneto il 7,3%, in Trentino Alto Adige il 6%. Percentuali fra il 5,5 e il 2,7% si registrano fra i lavoratori del Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Marche. Invece nel Lazio, Sicilia, Sardegna, Calabria e Molise meno dell’1% dei residenti usa la bici per andare a scuola o al lavoro.   


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