Facebook, Instagram, TikTok, YouTube: tutto sui social del momento
Internet ha distrutto i media tradizionali. Quante volte avete sentito questa affermazione da parte dei vari esperti di comunicazione? Secondo studi effettuati in epoca di pre-pandemia, almeno 54 milioni di italiani su 59 si connettono a Internet, passando in media 6 ore al giorno sul web. Ma la cosa che colpisce maggiormente è che di tutto questo tempo, più della metà viene assorbito dall’utilizzo dei dispositivi mobile, telefonini e tablet. Queste statistiche sono state ricavate e pubblicate nel 2019 dallo studio di We Are Social in collaborazione con Hootsuite, piattaforma tra le maggiori operanti nel settore dei social media, attraverso uno dei report più completi e complessi nel loro genere.
Ormai utilizziamo lo smartphone per qualsiasi tipologia di attività: guardare una partita, prenotare il ristorante, attingere alle ultime informazioni e comunicare con parenti e amici. Tutto questo rappresenta però un esempio molto parziale dell’utilizzo standard di questo mezzo.
I social network, in particolare, riescono ad assorbire circa un terzo del nostro tempo passato online con una media di quasi due ore al giorno. Ma quali sono i “più amati dagli italiani”? Se una volta il nostro cuore era rapito da cucine e arredamento, oggi l’attenzione si è spostata su siti, portali e applicazioni per smartphone. Il duopolio Google - Facebook guida saldamente la classifica delle compagnie più importanti in questo settore, occupando da solo 5 posizioni nelle prime 10 tra i social media più frequentati nel nostro paese.
Youtube è saldamento al primo posto con l’87% delle persone che dichiarano di utilizzarlo regolarmente. Il popolare portale di video è considerato a tutti gli effetti un social network perché permette lo scambio di messaggi e discussioni all’interno delle sue pagine. Inoltre consente a chiunque sia iscritto di pubblicare proprie creazioni e contenuti. Youtube utilizza un potente strumento di editing chiamato Studio, attraverso il quale si possono tagliare, montare e arricchire i propri video aggiungendo transizioni, sottotitoli, effetti e tanto altro.
Senza sorpresa, appena sotto il portale video di Google troviamo WhatsApp, applicazione diffusissima tra tutte le fasce d’età che non ha certo bisogno di presentazioni, seconda con l’84% di utenti attivi sul totale della popolazione connessa. Il fatto che invece stupisce è che il tempo speso per comunicare attraverso la messaggistica è solo una piccola porzione delle ore trascorse su WhatsApp: condividere foto e video inviandole ad altri utenti è una delle attività preferite dal suo “utente medio”, di conseguenza anche guardarli come attività prettamente ludica e passatempo.
Facebook, che come WhatsApp appartiene alla società chiamata Meta, occupa il gradino più basso del podio delle preferenze degli italiani, con l’81% degli utenti collegati a Internet che lo utilizza stabilmente. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva desertificazione di questa piattaforma, con molti utenti (soprattutto i giovanissimi) che hanno preferito migrare su altre app più in voga come Instagram. Per questo motivo, Facebook è diventato in pochi anni il social network più diffuso nella fascia di età tra i 25 e i 40 anni, ma la sua popolazione attiva globale è trasversale e comprende veramente tutti, dai nipoti ai nonni.
Con un consistente distacco da quest’ultimo c’è appunto Instagram, dove circa la metà delle persone attive sul web ha un account e lo usa per condividere e guardare foto di amici e star del web. Instagram è infatti nata e cresciuta prevalentemente come piattaforma utilizzata per seguire personaggi famosi come calciatori, modelle, chef, comici e molto altro (nel modo più diffuso di utilizzarlo non esiste il concetto di “accettare l’amicizia” ma si basa interamente sul “follow”, ovvero seguire). Le nuove mode tra la fascia di età 15-25 anni attualmente partono e si espandono proprio da questo social, fatto che ha rapidamente attirato l’attenzione delle maggiori multinazionali che sponsorizzano e ci investono con la loro pubblicità. Instagram è una delle app più monetizzate sul web, permettendo discreti guadagni a chi produce un numero consistente di visualizzazioni (un po’ come succede su Youtube).
Nella classifica delle piattaforme web che hanno avuto una penetrazione maggiore tra gli utenti italiani, troviamo anche Messenger. Legata a Facebook, rappresenta la sua “costola” di comunicazione con i suoi messaggi privati e videochiamate. In molti pensano che in tempi relativamente brevi i tre servizi di messaggistica appartenenti a Meta (come abbiamo visto WhatsApp, Facebook e Instagram) potrebbero essere unificati creando un’unica e potentissima piattaforma di condivisione.
Sotto le cinque app più utilizzate sul web troviamo quella di Twitter, molto diffusa per due ragioni principali: è la più seguita per attingere alle informazioni in tempo reale ed è quella che consente di pubblicare contenuti più sensibili. Insieme a Twitter c’è Linkedin, portale utilizzato in gran parte da professionisti del mondo del lavoro e aziende, e recentemente acquistato da Microsoft, proprietaria anche di Skype (a sua volta utilizzato sorprendentemente dal 27% degli italiani). L’ultimo anno di pandemia e il crescente utilizzo di Internet e piattaforme di condivisione ha portato recentemente alla ribalta nuove applicazioni come TikTok, oggi stimata attorno al 40% rispetto al totale dei connessi. Quest’ultima è sicuramente il social network che ha avuto la maggiore crescita di utenti e ore spese tra i propri video, confermandosi nell’arco del 2021 come vero e proprio colosso del web tra i giovanissimi. Altre piattaforme di messaggistica come Telegram stanno pian piano aumentando i propri utilizzatori, spinti soprattutto dagli sporadici blocchi della concorrenza e da funzionalità inedite.
L’ecosistema social network, come appare chiaramente da numeri e statistiche, è estremamente frammentato e vario. Quello che però accomuna tutte le piattaforme sul web è il fatto di essere utilizzate praticamente da chiunque, a prescindere da sesso, età e distribuzione geografica. Un vero e proprio costume che è totalmente penetrato nelle nostre abitudini e non pare temere alcuna sorta di crisi.
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