Adescamento online: in aumento le vittime minorenni
Nessun adulto equilibrato consentirebbe a un estraneo di entrare in contatto con i propri bambini senza la sua supervisione. Invece è quello che succede in Rete: è il fenomeno dell’adescamento online, commesso da adulti sconosciti e malintenzionati nei confronti di minori anche piccolissimi che navigano sul web, frequentano i socialnetwork o le piattaforme di gaming. E, come indicano i dati del recente dossier realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con Save the Children organizzazione per la difesa dei diritti dei bambini, è in preoccupante crescita, favorito da una aumentata presenza di minori online, che per causa di forza maggiore (la pandemia) hanno preso molta ‘confidenza’ con il web, praticando la didattica a distanza fin dalla scuola materna, relazionandosi con parenti e amici, giocando nel mondo virtuale, il tutto con il benestare dei genitori, che però non devono mai smettere di vigilare.
Nel 2021 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia sono aumentati del 47%, 5316 contro 3242 del 2020 e, con molta probabilità, questi dati sono solo la punta di un iceberg. In Rete, adulti disturbati approcciano i minori con lo scopo di intraprendere ‘conversazioni sessuali’, farsi inviare immagini private, fino a chiedere incontri sessuali reali, ‘off-line’, convincendo le vittime a mantenere il segreto sulla relazione. Gli adescatori online, chiamati anche con il termine inglese groomer, dimostrano abilità manipolatorie in grado di affascinare le vittime, invischiandole in legami affettivi e pseudo-sentimentali. La loro capacità criminale si basa su una approfondita conoscenza dei linguaggi, abitudini e fragilità delle vittime, che raggiungono sui social, o mentre giocano online. Si insinuano in modo convincente nel mondo virtuale delle vittime, bambine, bambini e adolescenti, li illudono con attenzioni, promesse di rapporti esclusivi, di una carriera da influencer, o di un provino in una squadra di calcio, li convincono a farsi mandare immagini sessuali, o peggio, a compiere atti sessuali via social network, e spesso poi scatta il ricatto. Impressiona l’età delle vittime: secondo i dati diffusi dal dossier, su 531 casi di minori approcciati sul web da groomer, la stragrande maggioranza ha un’età inferiore ai 13 anni (338 minori).
Attenzione ai segnali
Bambini e adolescenti non dovrebbero mai essere lasciati soli e liberi di navigare in Rete, i genitori o gli adulti che ne hanno la responsabilità dovrebbero sempre condividere e controllare l’esperienza virtuale dei minori. Come afferma Save the Children, la comunicazione con i ragazzi è il primo strumento per accorgersi che qualcosa non va, sappiamo però che spesso relazionarsi con i ragazzi non è la cosa più facile. Save the Children segnala alcuni comportamenti che possono denunciare uno stato di disagio vissuto dal bambino o dall’adolescente, precisando però che si tratta di un suggerimento e che tali comportamenti potrebbero dipendere anche da cause diverse da un adescamento. In ogni caso, se il bambino, la bambina o il preadolescente manda segnali comportamentali come quelli che seguono, meglio approfondire. Eccoli: uso eccessivo del computer o dello smartphone, fino a tarda notte e in modo nascosto, minimizzando, o cambiando pagina rapidamente quando si viene scoperti; nervosismo e aggressività quando non si può usare il computer o lo smartphone; comportamento improvvisamente più sessuato: nel modo di fare, di vestirsi e nel linguaggio; auto-isolamento, perdita della comunicazione con gli amici e i famigliari. La vita “reale” perde importanza; regali ricevuti da qualcuno al di fuori dalla consueta cerchia di amicizie, come per esempio vestiti, accessori, smartphone.
Un aiuto per prevenire
Conoscere aiuta a evitare pericoli e brutte esperienze: la regola vale, eccome, anche per il mondo virtuale. Per questo Save the Children e il Dipartimento di Pubblica Sicurezza hanno realizzato una guida che possa essere di aiuto ai genitori e agli adulti responsabili di minori, nell’educazione a un corretto e positivo uso delle tecnologie digitali. La guida contiene tre sezioni, ognuna dedicata a una fascia d’età: bambini e bambine da 0 a 6 anni; da 6 a 10 anni e pre-adolescenti da 10 a 13 anni. In ogni sezione si possono trovare consigli pratici su come gestire l’approccio dei piccoli al web, quali esperienze sono consigliate in base all’età, il tempo consigliato di utilizzo, i tipi di controllo che possono risultare utili e a cui abituare serenamente ragazzi e bambini, consigli generali e specifici rispetto alle principali problematiche. Ad esempio, nel capitolo dedicato ai piccolissimi, c'è una raccomandazione per bambini da 0 a 8 anni di età della Società italiana di Pediatria: ridurre al minimo l’esposizione agli schermi, ( di cellulari, tablet, smartphone etc.) poichè incide su diversi processi evolutivi importanti da un punto di vista percettivo, cognitivo, sociale e fisiologico; è un’informazione che probabilmente pochi adulti sanno. A questo link: Adescamento Onlinela guida completa.
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