Luce e gas: impariamo a risparmiare

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[ 10/09/2022 ]  

Dallo scorso inverno tutti stiamo facendo i conti con salatissime bollette di luce e gas. La bella stagione ci ha forse regalato una tregua (non per le imprese purtroppo); ora, con la stagione fredda di nuovo alle porte, all’incognita del costo si aggiunge il problema delle scorte: avremo gas naturale sufficiente per tutti? Intanto il MiTE, il nostro Ministero della Transizione Ecologica, ha divulgato proprio in questi giorni il “Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale”, realizzato sulle linee guida stabilite dalla Commissione Europea condivise da tutti i paesi dell’Unione. Si tratta di una serie di misure ‘d’urgenza’ che dovrebbero da un lato assicurare un sufficiente approvvigionamento di gas, e dall’altro ridurre i consumi nazionali, un obiettivo quest’ultimo che ci riguarda molto da vicino. 

Il Piano Nazionale di contenimento 

In estrema sintesi il Ministero della Transizione Ecologica ci chiede di ridurre tempi e temperature di riscaldamento, ed essere consumatori più attenti di luce e gas. Il Piano nazionale di contenimento introduce, infatti, modifiche alla regolamentazione già in essere per gli impianti di riscaldamento, e una serie di raccomandazioni per i cittadini suddivise in “misure comportamentali a costo zero” e “misure comportamentali (con investimento iniziale)”: il documento le definisce proprio così. Si tratta di provvedimenti a cui siamo chiamati volontariamente (per ora), non è prevista nessuna sanzione per chi non li osserva. Certo, è la situazione di emergenza che ci richiama a una certa responsabilità individuale: ridurre del 15% circa il consumo di gas nazionale (obiettivo stimato dal provvedimento) dipende anche da noi. Vediamo allora di cosa si tratta.

Misure amministrative di contenimento del riscaldamento

Vengono definiti nuovi limiti di funzionamento degli impianti di riscaldamento: potranno rimanere accesi 15 giorni in meno, funzionando per un’ora giornaliera in meno e raggiungendo un grado in meno di temperatura negli ambienti, il tutto sempre suddiviso secondo le fasce climatiche già utilizzate dal normale regolamentazione. Riepilogando:

  • tutti gli impianti funzioneranno un’ora in meno;
  • in casa potremo tenere al massimo 19°C ,con 2 gradi di tolleranza;
  • nei locali per le attività industriali e artigianali potremo tenere 17°C, con 2 gradi di tolleranza; 
  • posticiperemo l’accensione dell’impianto di 8 giorni, ne anticiperemo lo spegnimento di 7. 

Ospedali, case di ricovero e simili ( le utenze sensibili) sono escluse dal provvedimento. Complessivamente si stima che queste misure consentiranno un risparmio di oltre tre miliardi di metri cubi di gas metano.

Misure comportamentali a costo zero 

Per queste raccomandazioni, il ministero punta sullo spirito collaborativo dei cittadini e suggerisce comportamenti virtuosi, che verranno incentivati da una campagna di sensibilizzazione. L’adozione non è obbligatoria, ma volontaria. Tra le raccomandazioni:

  • ridurre la temperatura e la durata delle docce;
  • utilizzare per riscaldamento invernale i condizionatori in pompa di calore 
  • quando si cucina abbassare il fuoco dopo l’ebollizione dell’acqua, 
  • ridurre il tempo di accensione del forno;
  • utilizzare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;
  • staccare la spina di alimentazione degli elettrodomestici quando non sono in funzione;
  • utilizzare la funzione a basso consumo del frigorifero quando si è in vacanza (o assenti da casa);
  • non lasciare in stand-by TV, decoder etc.
  • ridurre le ore di accensione delle lampadine. 

Le misure comportamentali a costo zero, se adottate da tutti (si stimano 20,2 milioni di famiglie) potrebbero portare a un risparmio di 2,7 miliardi di metri cubi (Smc) di gas naturale, e minori costi anche nelle nostre bollette.

Misure comportamentali (con investimento iniziale)

L’investimento iniziale a cui si riferisce il documento è l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza, in sostituzione degli apparecchi di casa (magari vecchi di dieci anni). Il provvedimento invita - dove possibile - a cambiare, oltre agli apparecchi domestici, ad esempio il vecchio impianto di climatizzazione, o a installare innovative pompe di calore invece delle vecchie caldaie a gas, o i pannelli solari per produrre acqua calda, o ad usare lampadine a led invece di quelle tradizionali; sono, ricordiamo, prevalentemente prodotti oggetto di diversi incentivi fiscali. Una nuova lavatrice, così come un frigorifero o una lavastoviglie ad alta efficienza energetica arriva a consumare oltre il 60% in meno di energia rispetto a modelli vecchi di dieci anni; considerando che il 58% del consumo di energia elettrica domestica è riconducibile agli elettrodomestici di casa, dotarsi di  modelli efficienti potrebbe portare, ai costi attuali dell’energia, a un risparmio in bolletta di circa 300 euro all’anno. In realtà dovremmo avere una certa confidenza con l’efficienza energetica dei nostri elettrodomestici, se solo pensiamo all’etichettatura energetica europea, nata proprio per sensibilizzare il consumatore ad acquisti più consapevoli e i produttori a sviluppare prodotti sempre più performanti. Grazie all’efficientamento delle apparecchiature, negli ultimi 10 anni i risparmi hanno già superato i 190 GWh/anno a livello nazionale e APPLiA Italia, associazione dei produttori di apparecchi domestici e professionali stima, sempre per il nostro Paese, possibili ulteriori risparmi energetici superiori a 280 GWh/anno, indicativamente il consumo energetico di una città di circa 90mila abitanti. 

Probabilmente accogliere le misure comportamentali del Governo non cambierà la quotidianità di chi fra noi ha già fatto scelte di consumo più sostenibili. In ogni caso, Le raccomandazioni del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, specialmente quelle a costo zero, sono a ben vedere buone pratiche alla portata di tutti e potrebbero essere l’occasione buona per cominciare ad essere consumatori più consapevoli, dando il proprio contributo per scongiurare che una volontaria misura comportamentale diventi un triste obbligo.


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