Arriva la stagione fredda: non smettiamo di bere (acqua)

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[ 19/09/2022 ]  

In estate bere acqua è più facile, dissetarsi attenua la sensazione di caldo. In realtà assumere acqua è un bisogno vitale tutto l’anno, anche d’inverno, più che mangiare. L’acqua è alla base delle funzioni del nostro organismo, composto per il 75% circa proprio da questo elemento. È il maggior componente del nostro sangue, è alla base della comunicazione fra le nostre cellule, attraverso l’acqua i nutrienti arrivano ai nostri organi interni, e le scorie vengono eliminate. Chi beve poca acqua rispetto al suo fabbisogno va incontro alla disidratazione, una condizione che può provocare stanchezza, mal di testa, nausea e altri disturbi; nei casi più gravi può anche essere letale. Nell’acqua - che non ha calorie - sono naturalmente presenti minerali come il calcio, prezioso per le nostre ossa, e altri elementi fra cui il potassio e il magnesio, utili all’organismo.

Benefici tutto l’anno

Bere regolarmente e a sufficienza, insieme a una dieta corretta, è un elisir di salute per tutto l’anno e a tutte le età. Giornalmente il nostro fabbisogno idrico è di circa due litri e mezzo; di questi, almeno 1 litro e mezzo deve essere assunto bevendo acqua, mentre la restante quantità può essere ingerita tramite altre bevande e alimenti come frutta e verdura, composti al 90% da acqua. In presenza di temperature molto elevate, ambienti particolarmente secchi, o durante le attività sportive, e comunque in tutte le situazioni che favoriscono la perdita di acqua attraverso l’evaporazione cutanea, è necessario aumentare la dose per mantenere un corretto bilancio idrico. Come d’estate, così in inverno il giusto consumo di acqua porta benefici che sottovalutiamo: elimina le tossine, normalizza la temperatura corporea, disintossica l’organismo, aiuta la digestione e contribuisce a difendersi dai mali di stagione, mantiene la corretta umidità delle mucose di naso e gola, idrata la pelle e ne previene la secchezza, e tanto altro.

Per ogni età la giusta dose giornaliera

Sono gli esperti scientifici dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA-European Food Safety Authority) a raccomandare la giusta quantità di acqua che è necessario bere per una buona salute, variabile in base all’età e al sesso. Sono valori riferiti al fabbisogno complessivo giornaliero assunto bevendo direttamente acqua e attraverso alimenti e bevande, in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica. Eccoli:
- neonati fino a sei mesi di vita: un decimo di litro per chilo di peso;
- bambini: tra 6 mesi e un anno di età: da 0,800 a 1 litro; tra 1 e 3 anni di vita: da 1,100, a 1,300 litri; tra i 4 e gli 8 anni di età: 1,600 litri; tra i 9 e i13 anni di età: 2,100 litri per i bambini e 1,900 litri per le bambine;
- adolescenti, adulti e anziani: 2,5 litri per i maschi e 2 litri per le femmine;

In condizioni di clima caldo, di attività fisica intensa o altre situazioni che possano indurre disidratazione, come particolari condizioni di stress, o in presenza di problemi di salute, la quantità di acqua da assumere può variare sensibilmente (anche più del doppio delle quantità indicate). Nel dubbio, vale sempre la regola: consultare il medico.

Acqua del rubinetto: ci si può fidare

Per legge l’acqua di casa è sicura. La normativa prevede due tipi di controllo chimico fisico e microbiologico: quelli effettuati nei laboratori interni da parte dei gestori del servizio idrico e quelli esterni, effettuati dalle aziende sanitarie di zona, insieme all’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) competente per territorio. Si tratta di verifiche distribuite uniformemente durante l’anno; mediamente, ad esempio, a Roma vengono eseguiti circa 250.000 controlli all’anno, nelle provincie di Milano, Pavia e Lodi 350.000, in Emilia Romagna e Puglia oltre 100 monitoraggi al giorno. Nonostante ciò resistono alcuni pregiudizi sull’acqua che scende dai rubinetti di casa: pensiamo che sia di scarsa qualità, e meno buona rispetto a quella in bottiglia. Lentamente, stiamo cambiando opinione: secondo i più recenti dati Istat (Istituto Nazionale di Statistica ) sono circa il 29% degli italiani a non fidarsi dell’acqua potabile, nel 2002 erano il 40,1%. Ma siamo primi in Europa per il consumo di acqua in bottiglia, con 206 litri pro capite all’anno. In realtà la maggior quantità di acqua dell’acquedotto pubblico (84,8%) proviene da falde sotterranee, ambienti geologici ben definiti, naturalmente protetti, incontaminati e periodicamente controllati, la stessa origine dell’acqua in bottiglia. E, prima di arrivare a casa nostra, come abbiamo visto, l’acqua viene sottoposta a un rigoroso protocollo di verifiche che ne valida nel 99% dei casi la conformità rispetto ai parametri fissati per legge, una percentuale più alta della media europea. Le residuali irregolarità, specifica l’Istituto Superiore di Sanità, non riguardano comunque rischi per la salute.

VERO O FALSO? Ce lo dice l'Istituto Superiore di Sanità

Bere acqua minerale naturale (imbottigliata) è più sicuro che bere acqua del rubinetto?
FALSO. L’acqua del rubinetto e quelle minerali naturali non sono diverse dal punto di vista della sicurezza. In entrambi i casi un protocollo di verifiche assicura l’assenza di rischi per i consumatori. L’acqua potabile è un diritto universale, che viene garantito attraverso la disponibilità per tutti di acqua di buona qualità nei luoghi di vita e di lavoro, in quantità necessaria e a costi accessibili per ogni uso umano, non solo potabile. Le acque minerali naturali (quelle in bottiglia) rappresentano dei beni di consumo liberamente immessi sul mercato, acquistati dai consumatori per scelta. 

Se si beve moltissima acqua, si perde l’appetito e si dimagrisce? FALSO. Bere troppa acqua, così come berne troppo poca, nuoce alla salute. Per un buono stato di salute è necessario assicurare il giusto apporto di acqua utile a reintegrare le perdite idriche e garantire condizioni ottimali per i processi fisiologici. Assumere troppa acqua può dunque far male, fino a provocare mal di testa, nausea e vomito, stato confusionale, sonnolenza.


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