Lavaggio: pregi (molti) e difetti (pochi) dell'auto-dosaggio

Oggi mi tocca lavare e asciugare
[ 22/10/2019 ]  

Che cosa si può innovare nei sistemi di lavaggio domestici? In attesa della robot-lavatrice con funzione di auto-carica della biancheria, che andrà forse a raccattare in giro per casa o direttamente dalla cesta dei panni sporchi, l’innovazione si muove sui temi della sostenibilità e dell’efficienza, intesa anche come comodità di funzioni. Pertanto oggi abbiamo lavatrici che richiedono solo di essere riempite di panni, magari suddivisi con un certo criterio, di ricevere informazioni sul tipo di ciclo da impiegare e poi, da buone lavandaie, pensano loro a tutto: scelgono temperatura, tempo, grado di forza del lavaggio. E da un po’ con l’auto-dosaggio decidono anche quanto detersivo e ammorbidente vogliono utilizzare. Ovviamente non lo fanno a occhio, o con quel senso tutto femminile che suggerisce ‘meglio troppo che troppo poco’. Sono l’elettronica e la sensoristica a valutare, in base a parametri precisi: peso, ciclo impostato e relativa temperatura, e altri dati, dipende da quanto è sofisticato il sistema integrato nella lavatrice. E il fatto che il dosaggio venga determinato in modo sistemico e non empirico (tante macchie, tanto detersivo) è anche meglio: infatti non sono in molti a sapere che troppo detersivo, oltre ad andare sprecato inutilmente, non lava di più. Anzi, sembra proprio che provochi l'effetto contrario. Di questa tecnologia abbiamo parlato con Erald Mema, product manager Laundry & Vacuum di Miele. 

Due modi di concepire il sistema
L’auto-dosaggio del detersivo è presente nei modelli top di gamma. In genere la lavatrice è dotata di due piccoli serbatoi per il detersivo e per l’ammorbidente posti nella zona del cassetto per caricare i detersivi. Il sistema di auto-dosaggio provvede autonomamente al prelievo della quantità necessaria di prodotto in relazione a vari parametri, come abbiamo già detto. Lo stesso viene fatto con l’ammorbidente. L’utente non deve fare altro che riempire con i suoi detersivi preferiti, tendenzialmente liquidi. E non volendo essere limitativi delle abitudini e dei gusti personali dei clienti, tutte le lavatrici con auto-dosaggio funzionano anche in modalità manuale. Miele ha sviluppato il suo sistema partendo da un concetto diverso: il detersivo. “Oltre ad essere un sistema di dosaggio automatico - ci spiega Mema - è un sistema intelligente di miscelazione. La lavatrice non solo dosa in modo automatico, ma compone il detergente più adatto per ogni specifico lavaggio”. In pratica la macchina, oltre al cassetto detersivi, ha un alloggiamento per i serbatoi dei due componenti del detergente, i quali a ogni lavaggio si mescolano in base al tipo di tessuti - bianchi o colorati - e ad altre informazioni come il peso, il programma scelto, la durezza dell’acqua e il grado di sporco impostato. È una concezione mutuata direttamente dalle macchine da lavaggio professionali, da decenni dotate già di sistemi automatici di dosaggio. Si è trattato di adattare la tecnologia al prodotto domestico e nel 2014, ci spiega Mema, ”Miele ha messo a punto il sistema di auto-dosaggio intelligente TwinDos, il cui principale vantaggio - unico al mondo - è il preciso dosaggio di due componenti a ogni lavaggio”.

Pregi e difetti 
Il principale pregio dell'auto-dosaggio è senza dubbio la comodità. Toglie l’utente dall’imbarazzo di dover dosare arbitrariamente il detergente. Un altro è la qualità del lavaggio: la corretta quantità di detersivo, o addirittura, come per Miele, la sua calibrata composizione a ogni ciclo, restituisce un risultato ottimale. È importante sottolineare che un uso insufficiente di detergente costringe a ripetere l’operazione di pulizia, e un uso eccessivo può rovinare tessuti, compromettendo un corretto risciacquo. Poi c’è il risparmio: mediamente con auto-dosaggio si risparmia il 30% di detersivo. Quali allora i “minus” del sistema? Da un punto di vista del mercato, come ogni innovazione, paga una certa ostilità da parte del consumatore. Se aggiungiamo poi la sua interazione tramite App, l’ostilità potrebbe aumentare. Infine, qualcuno potrebbe preferire un sistema manuale, ad esempio gli utenti con i loro personali riti nella preparazione del detersivo in vaschetta, con l’aggiunta di profumazioni e additivi a piacimento. Se poi si elimina la possibilità di ricorrere al proprio detersivo di fiducia, quello che lava più bianco o che ha consigliato mammà, allora è chiaro che il sicuro vantaggio tecnologico deve lottare contro una zona di comfort consumistico del cliente. Come ci ha raccontato il product manager di Miele: ”All’inizio, il consumatore è sempre un po’ ostile. Il fatto che il nostro sistema sia aperto, tranquillizza però anche i consumatori più scettici”. Sistema aperto significa ovviamente che funziona anche con altri detersivi. Insomma, i’innovazione sì, ma con garanzia di poter tornare alla vecchia maniera.


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