Aspirapolvere (2): fra scope senza filo e robot

Pulire e stirare, che gioia!
[ 25/08/2019 ]  

Che sia a traino o la classica scopa elettrica, le vecchie aspirapolvere hanno un problema in comune: il filo. Ti sarà sicuramente capitato di non poter raggiungere un punto preciso della casa e dover tornare sui tuoi passi per inserire la spina in un'altra presa. Oppure di imbatterti in quelle fastidiose situazioni in cui il filo ti si arrotola alla caviglia o va ad incastrarsi sotto una porta.

Da un paio di anni a questa parte si sono diffuse le scope elettriche senza filo, con batteria ricaricabile. Vorrei darti qualche suggerimento che potrebbe aiutarti nella scelta.

La prima cosa che dico sempre ai clienti è che l’autonomia di questi prodotti va sempre presa “con le pinze”. Vero: arrivano anche a 60 minuti di autonomia. Ma se utilizzati alla massima potenza vanno dimezzati. La tecnologia più diffusa in questo genere di prodotti è quella “ciclonica”: questo sistema consente una separazione della polvere dall’aria in maniera efficace, senza perdita di potenza tra una ricarica e l’altra.

L’altro consiglio che mi piace elargire a chi si interessa ai vari modelli a disposizione (oramai ce ne sono davvero tanti) è quello di prevedere una “zona di ricarica”, possibilmente utilizzando le staffe a muro che molti di questi articoli offrono in dotazione. Più sarà semplice e immediato l’utilizzo e più potrai sfruttare la rapidità di esecuzione di questi oggetti. L’aspirapolvere ricaricabile potrebbe sostituire facilmente la tua classica scopa elettrica con il filo, a patto di scegliere un prodotto con ottima potenza di aspirazione, buona fattura e materiali di costruzione di alto livello. Considera anche il filtro HEPA, un particolare sistema di filtraggio molto efficace per polline e acari, quindi particolarmente adatto anche ai soggetti asmatici o allergici.

Se questo ti sembra già un grande passo avanti nel mondo delle pulizie domestiche, sappi che il futuro è il robot. Ti sarà capitato di vederli “parcheggiati” su qualche espositore (solitamente bene in vista) dei negozi. Questi costosi “dischi volanti” che oggi incutono un po’ di timore hanno già rivoluzionato la maniera di pulire i pavimenti di molte famiglie.

Anche in questo caso bisogna partire dal presupposto che sarà necessario riservare una nicchia (per non dire “tana”) nella quale il robottino potrà rifugiarsi al termine del proprio compito per ricaricare le batterie. Ormai a metà tra un computer e un aspirapolvere, questi oggetti utilizzano algoritmi complessi per “studiare” l’ambiente e addirittura analizzare il tipo di sporco da pulire: per capire se basterà una singola passata o sarà necessario più “olio di gomito”. E finché la fatica la faranno loro possiamo anche permetterci di lasciarli passare due o tre volte, giusto?

Il bello è che un robot aspirapolvere pulirà la casa in nostra assenza, e in maniera assolutamente automatica. Sarà possibile programmarlo in maniera che parta da solo in uno o più momenti della giornata. Addirittura potremmo provare il lusso di tornare dalle ferie e trovare il pavimento pulito. A patto che il serbatoio dell’elettrodomestico non si riempia prima.

Forse attualmente non possono ancora sostituire la mano dell’uomo nell’igiene più profonda, ma sono già diventati un valido ausilio per la pulizia quotidiana dei pavimenti, tanto da poterci permettere di passare il classico aspirapolvere soltanto una volta alla settimana, quando non ogni due. Eh no, se pensavate di poterlo mandare già in cantina, non siamo ancora arrivati a questo punto.


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