Pulizie domestiche: attenti al lavello della cucina!
Forse mai come quest’anno le pulizie di primavera saranno così accurate. Un po’ per il maggior tempo a disposizione, un po’ per il bisogno di mettere al sicuro gli ambienti domestici dal pericolo coronavirus. La nuova sensibilità verso l’igiene domestica è stata rilevata da uno studio condotto da Freudenberg Vileda in Germania e in Italia alla fine di marzo su un campione di consumatori fra i 16 e i 75 anni. Per tutti gli intervistati, le tradizionali pulizie di Pasqua quest’anno hanno acquistato maggiore importanza. In particolare, in Italia poco meno dell'80% del campione ritiene che la pulizia igienica sia l'aspetto principale della pulizia, e la stessa valutazione arriva da poco più del 60% dei tedeschi.
Rischi anche dalle maniglie delle porte
Secondo il sondaggio, italiani e tedeschi sono allineati sulle priorità delle pulizie da fare in casa: le superfici di cucina e bagno, specialmente il WC, vengono considerate come zone primarie da igienizzare. Mentre la pulizia igienica dei pavimenti, vetri e specchi - tutti potenziali focolai di germi e batteri - risulta meno importante. A questo proposito, però, è utile evidenziare che: ”Spesso non si sa che è nel lavello della cucina che si rileva la maggior concentrazione di germi e batteri, non nella toilette”. La precisazione viene dalla dottoressa Julia von Grote-Pastrè, responsabile dello sviluppo di panni, spugne e guanti della divisione Home and Cleaning Solutions del Gruppo titolare del marchio Vileda. Sottovalutata anche la pulizia igienica delle maniglie delle porte, importante solo per circa un quarto degli intervistati. Il motivo risiede forse nella poca praticità di pulire le maniglie ogni volta che si apre una porta, suggerisce l'esperta, un'operazione che risulta più macchinosa che lavarsi le mani regolarmente. Motivo in più, allora, per osservare un'accurata igiene delle mani, specialmente quando si torna a casa. Il maggior bisogno di igienizzare l'ambiente domestico ha una ricaduta sui consumi. Per Vileda, la domanda di panni in microfibra e guanti - soprattutto i monouso - è in forte aumento, insieme a quella degli apparecchi per la pulizia a vapore, maggiormente richiesti tra i prodotti elettrici del brand. Una tendenza di consumo che durerà ancora per il futuro.
Da sapere
Perchè usiamo fare approfondite pulizie proprio in primavera e per Pasqua, e soprattutto, perchè le chiamiamo così? Una spiegazione logica, che più o meno soddisfa tutti, è che con la bella stagione vien voglia di aprire porte e finestre, far entrare aria e luce. In effetti un tempo, quando non esistevano impianti di riscaldamento, durante l'inverno le abitazioni venivano tenute chiuse il più possibile, per difendersi dal freddo. I fumi di carbone o legna usati per riscaldarsi, o delle candele, pervadevano le stanze, dunque l’arrivo di giornate più calde favoriva la voglia di arieggiare la casa e togliere la fuliggine invernale. C’è anche chi ci vede un legame con una generalizzata voglia di rinnovamento, collegata alla stagione della rinascita per eccellenza: la primavera, appunto. Ma la tradizione delle accurate pulizie in primvera e del loro particolare nome, ha radici culturali più precise, e diverse sono le scuole di pensiero. Una delle più accreditate associa le meticolose pulizie domestiche con il periodo pasquale di tradizione ebraica. La Pasqua ebraica - la ‘Pesach’- è una delle festività più importanti, celebra l’esodo dall’Egitto e la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù. Durante questo periodo è tradizione per gli ebrei mangiare pane azzimo (senza lievito) ed eliminare dalle proprie case, con le pulizie, ogni minima traccia di lievito - e di polvere - per ricordare simbolicamente la repentina fuga dall’Egitto, talmente veloce che non ci fu il tempo di far lievitare il pane.
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