Come comprare un PC quando sei alle prime armi, e non avere brutte sorprese. Parte prima

Smart home e informatica
[ 21/05/2020 ]  

Il mercato dei computer è in continua evoluzione. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando chiedevi consiglio a tuo cugino “smanettone” che aveva le conoscenze adatte per assemblare un PC comprando le componenti separate, mentre lo guardavi ammirato come fosse un druido dai poteri magici. Ormai non c’è alcun motivo per ricorrere all’assemblato “fai da te”: non si risparmia e in caso di problemi non si ha diritto a nessuna garanzia.

I produttori di PC sfornano ogni due mesi una quantità di novità tali da soppiantare l’intero “parco macchine” presente nei negozi, tanto che è difficile destreggiarsi tra tutte le sigle dei fornitori: nel momento in cui pensi di aver trovato il PC che fa per te scovandolo in rete tra milioni di modelli, è difficile trovare lo stesso, identico, modello in vendita. Ecco perché ha più senso, secondo noi, capire meglio le caratteristiche che ci servono, per orientarsi in modo efficace.

In questo articolo partiremo dalle basi per spiegare come funziona un computer; sarà assolutamente necessario per acquistarne uno qualora si fosse alle prime armi. Nei prossimi giorni scenderemo nei dettagli.

Le parti che compongono un PC sono essenzialmente quattro:

La CPU, il processore, sarà la mente del tuo computer. Immaginalo come l’impiegato di una biblioteca che cerca di portarti le informazioni che gli chiedi. Potrà essere lento, o rapidissimo, a seconda di chi assumerai per questo compito. I produttori di processori per computer sono fondamentalmente due: AMD e Intel. Possiamo trovare PC che montano AMD Ryzen 3, 5 o 7, oppure Intel I3, I5 o I7. Come avrai intuito, più sale il numero più sarà veloce il nostro bibliotecario.

L’Hard Disk, o HDD, è la memoria interna del computer. Sarà la quantità di libri che potrà contenere la nostra biblioteca. Le vecchie memorie erano di tipo “fisico”: un disco magnetico letto da una puntina meccanica. Avevano qualche svantaggio: molto rumorose e lente. Le nuove sono di tipo “solido”, si chiamano SSD. Sono da preferire, perché molto veloci e assolutamente silenziose. Partiamo da 128GB di dati (libri che può contenere la biblioteca) per arrivare fino a 512GB. Le SSD da un Terabyte (1000GB) sono ancora molto costose, se troverai 1000GB in un PC sotto i 500 euro si sta parlando quasi sicuramente di un “vecchio” disco meccanico.

Questo instancabile bibliotecario (CPU) che va continuamente a prenderci i libri (dati) che ci servono nella biblioteca (HDD) avrà bisogno di un carrellino per poterne portare più di uno alla volta, e spostarsi velocemente. Ecco che entra in gioco la RAM: la memoria volatile. Si chiama così perché si riempie e si svuota continuamente, proprio perché serve al nostro bibliotecario per portarci il più in fretta possibile la quantità più grande di informazioni che riesce a trasportare. Partiamo da una base di 4GB, ma l’ideale per un PC di media potenza è stare sugli 8GB. La velocità del “carrellino” la troveremo scritta nel tipo di memoria: il tipo DDR4 è quello più veloce al momento.

Una volta reperite le informazioni richieste, trovato il “libro” che ci serve, il bibliotecario dovrà leggerlo e trasmetterlo allo schermo del PC per comunicarci il suo contenuto. Come un amanuense, dovrà riscriverlo per darcene una copia, non potrà consegnarci l’originale, altrimenti non lo troveremo più nella biblioteca la prossima volta. E qui entra in gioco l’ultima, ma non meno importante, componente del PC: la scheda video. Potrà essere integrata alla scheda madre (le fondamenta sulle quali vengono montate le componenti) oppure separata. I produttori di schede video sono solamente due: AMD e Nvidia. Quindi, se nella descrizione del PC troverai uno di questi marchi seguito da Radeon o Geforce e una sigla (GX500, per esempio), quel computer sarà dotato di scheda video SEPARATA.

Se pensi che una buona scheda video serva solo a chi gioca ai videogames, stai sbagliando di grosso: è una valida assistente che può aiutare il nostro bibliotecario sollevandolo dal compito di dedicarsi anche alla grafica. In pratica, si occuperà di riportare sullo schermo il contenuto del “libro”, senza lasciare che se ne occupi la CPU, lasciandola libera di reperire altre informazioni. Immaginate quei poveri bibliotecari senza assistente come Totò che scrive la famosa lettera senza  Peppino: ecco perché a volte il PC è così lento.


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